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La decisione dopo la scelta di accettare la candidatura alla carica di sindaco di Pisa della coalizione di centro sinistra “Sono dimissioni volontarie, non dettate da impedimenti statutari o incompatibilità, ma dalla ferma convinzione di opportunità e di tutela per la nostra associazione espressione di una base sociale ampia e composita”.
Il vice presidente delle Acli provinciali di Pisa Andrea Valente: “Accettiamo le tue dimissioni non senza fatica e commozione, certi che interpreterai il ruolo che ti attende con lo stesso spirito di servizio e apertura che hai dedicato alle Acli, mettendo sempre al centro i più fragili. Grazie e buon cammino, Paolo”
Paolo Martinelli lascia la presidenza delle Acli provinciali. Ieri sera ha presentato le sue dimissioni alla presidenza, che le ha accettate. Mercoledì 14 farà lo stesso al consiglio provinciale dell’associazione. “Dimissioni volontarie, non dettate da impedimenti statutari o incompatibilità, ma dalla ferma convinzione di opportunità e di tutela per la nostra associazione espressione di una base sociale ampia e composita, nostro vero e autentico patrimonio umano e sociale” ha spiegato nella lettera inviata nei giorni scorsi agli organismi delle Acli pisane, regionali e nazionali in cui ha preannunciato la decisione. Un testo scritto “dall’ufficio, con non poca emozione, in questa fredda serata di fine novembre, comunicandovi, dopo sei entusiasmanti anni, le mie dimissioni da presidente provinciale” e che va molto oltre il semplice passaggio formale e burocratico condensando in poche righe, il futuro che lo attende, e il percorso che lo ha accompagnato fino a qui.
“Come avrete avuto modo di apprendere pubblicamente, da alcuni giorni i partiti della coalizione del centro sinistra pisano hanno richiesto la mia candidatura alla carica di sindaco della città – scrive -. Non nascondo quanto tutto ciò abbia generato in me emozioni contrastanti per lo stravolgimento della vita privata che richiede, nel sacrificare tempo per gli affetti, la famiglia, il lavoro con un investimento quotidiano, anche emotivo, importante. La complessità della sfida, le difficoltà che questo comporterà posso al momento soltanto immaginarle: interrogativi, dubbi, paure che, in queste settimane, anche se non completamente evaporate, si sono piano piano diradate facendo lentamente posto al tantissimo calore che sto ricevendo da centinaia di persone, all’entusiasmo che vedo nelle persone comuni che non fanno parte del mondo politico organizzato ed a cui con piacevole stupore brillano gli occhi alla notizia di un mio possibile coinvolgimento. Interpreto questa richiesta – continua la lettera -non come un riconoscimento personale, ma come un’opportunità bella e affascinante di servizio per tutta la comunità e in particolare per quella larga parte della società civile che da tanto tempo rivendica una centralità nel dibattito pubblico per le questioni che pone. Per i tanti che, contribuendo fattivamente, ogni giorno, ad accompagnare i piccoli nella loro quotidianità, troppo spesso pur facendo Politica in senso alto non ricevono adeguata attenzione”.
Da qui la decisione. “Lascio così la carica di presidente provinciale che, con tutti i miei limiti, ho cercato in questi anni di interpretare nel modo migliore che mi è stato possibile , senza risparmiarmi, cercando di dare tutto quello che potevo. Vi chiedo scusa per le mille manchevolezze che avete sopportato. Provo oggi allo stesso tempo anche tanta soddisfazione nel continuare a veder crescere le nostre Acli, giorno dopo giorno, non solo per iniziative e progetti, ma soprattutto nella maturità e nella solidità delle persone che quotidianamente le portano avanti con passione e competenza. Ringrazio tutti per il lavoro quotidiano che fate nei circoli e nei nuclei, a livello provinciale, nei servizi, nelle imprese e nelle associazioni specifiche. Continuiamo ad essere una bella testimonianza fattiva che un altro mondo possibile è già in atto”.
Quindi il saluto: “Le Acli mi hanno formato, mi hanno cresciuto spiritualmente e professionalmente, sono state compagne di strada e mi hanno permesso di incontrare e conoscere amici veri. Sono diventate per me strumento per uno stile di vita di impegno quotidiano, maestre nell’imparare a leggere la società ed i suoi cambiamenti. Cambiano i ruoli e le mansioni, ma oggi ancor di più sono consapevole che, come ci piace spesso dire, si rimane aclisti per tutta la vita. Avanti insieme e buon cammino a tutti”.
A Martinelli è arrivata anche la gratitudine e la vicinanza di tutta la presidenza delle Acli pisane. “Grazie Paolo, ma grazie davvero a nome della presidenza ma credo di poter dire anche di tutta l’associazione – ha detto Andrea Valente, vice presidente delle Acli provinciali di Pisa -. Per questi anni di crescita, radicamento e apertura che le Acli Pisane hanno vissuto con la tua guida, grazie soprattutto per l’amicizia, vera, sincera e fraterna che non verrà mai meno. Ci hai chiesto tanto presentandoci le tue dimissioni, decisione assolutamente non dovuta e che conferma il valore della tua persona, e chiedendoci di accoglierle. Le accettiamo non senza fatica e commozione, certi che interpreterai il ruolo che ti attende con lo stesso spirito di servizio e apertura che hai dedicato alle Acli, mettendo sempre al centro i più fragili e perché nessuno sia escluso. Ci lasci “solo” come presidente, ed è vero che non è poco. Rimane, però, quell’amicizia, cementata dai tanti anni trascorsi insieme, nella città e nei territori, cercando sempre di servire il bene comune. E’ vero, si rimane aclisti per tutta la vita. Per questo anche noi ti diciamo: “Buon cammino Paolo”.
Nella foto: Paolo Martinelli in un incontro con i giovani delle Acli pisane