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‘Sulle riforme siamo sempre stati in prima linea. A prescindere dai problemi della Lega B con sette società che cambiano ogni anno su 20, sono una questione che riguarda tutto il sistema calcistico italiano che ha bisogno di modernizzarsi ed evolversi e diventare un sistema capace di contrapporsi a tutti gli altri sistemi che più di noi si sono innovati negli ultimi dieci anni. E’ un’urgenza a cui bisogna trovare soluzioni condivise, però bisogna anche che ognuno di noi manifesti le proprie idde. Noi lo abbiamo fatto, adesso aspettiamo di conoscere quelle degli altri e poi di chiudere questo capitolo”. Lo ha detto Mauro Balata, presidente della Lega Calcio Serie B, a margine dell’incontro dell’Agenzia Italpress con il mondo dello sport nella nuova sede di Milano.
Scelta coraggiosa giocare durante i mondiali? ‘Dal punto di vista del pubblico sta andando benissimo, abbiamo deciso di farlo per regalare il nostro calcio a tutti i nostri tifosi e anche oltre i nostri tifosi in un periodo in cui la A non c’è. Siamo felici che la B continui ad allietare il fine settimana di tutta la gente e degli appassionati’.
Nel pomeriggio poi Balata ha partecipato al convegno “I Giovani e lo Sport al Sud – Una sfida per il futuro del Mezzogiorno” a Roma; “Quella delle infrastrutture è una delle urgenze che abbiamo. Il problema esiste e va affrontato con decisione insieme al ministro Abodi” ha detto. “Come Serie B cerchiamo di implementare le nostre attività e diverse risorse riusciamo a metterle in campo nel centro-sud. La Reggina ad esempio ha un centro di allenamento ben impostato e si stanno facendo grandi investimenti su cui gravitano tantissimi giovani. La presidenza Gravina ha fatto molto per portare avanti percorsi formativi che consentano l’ingresso dei giovani nel mondo del calcio. Noi nelle nostre squadre Primavera abbiamo il 90% di calciatori italiani”, ha sottolineato Balata, per il quale inoltre “delle risorse del Pnrr possono essere utilizzate per rimettere in equilibrio l’attività sportiva e giovanile negli impianti al sud”, perché da lì “derivano tutta una serie di conseguenze positive”.