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FIMMG Pisa, con il suo segretario Luca Puccetti, sottolinea i dati drammatici del rapporto OCSE 2022 sulla sanità in Europa. Aumenta la spesa sanitaria a causa del Covid, ma l’Italia è sempre sotto la media europea. La nostra spesa sanitaria complessiva pro-capite, a parità di potere d’acquisto, nel 2020 è stata di 2.609 euro a fronte di 3.159 euro della media UE. Impietoso il confronto con i paesi leader come la Germania, ove la spesa è stata di ben 4.831 euro, e la Francia con 3.807 euro. Questo ha comportato ritardi delle visite specialistiche, degli esami diagnostici, degli interventi chirurgici e nell’attuazione degli screening.
Come conseguenza nel 2021 è stata registrata una riduzione di oltre un anno della speranza di vita nell’UE rispetto al livello pre-pandemia, ossia il calo più marcato dalla seconda guerra mondiale. Carichi di lavoro insostenibili, aumento della burocrazia, riduzione degli operatori sanitari stanno portando molti medici, infermieri, tecnici ad abbandonare il sistema sanitario.
La medicina generale è ormai al collasso con emolumenti erosi dai costi per energia e da un’inflazione a due cifre che determina un aumento insostenibile delle spese, tutte a carico dei medici di famiglia.
Per i disagi della popolazione, per il taglio effettivo dei servizi e per la mancata valorizzazione da parte delle Istituzioni del ruolo del medico, dobbiamo registrare un aumento crescente della conflittualità con i pazienti che non infrequentemente arriva ad una violenza verbale e talora anche fisica. Le aggressioni sono ancora più gravi dal momento che spesso sono subite da giovani colleghe. Si assiste sgomenti ad un aumento continuo e inutile della burocrazia che sottrae energie e tempo di cura. Molti colleghi, pur innamorati di questa professione che hanno svolto con entusiasmo e dedizione per decenni stanno lasciando anzitempo. Non si trovano nuovi medici, dato che nessuno vuole lavorare a queste condizioni. Occorre pertanto un cambio di rotta immediato con ingenti investimenti sulla sanità in generale e su quella territoriale in particolare che punti alla valorizzazione anche del ruolo del medico di medicina generale e ad una concreta deburocratizzazione. Nella manovra economica in discussione purtroppo non ci sono segnali concreti in questa direzione. Al di là delle pur apprezzabili dichiarazioni da parte di esponenti dell’attuale maggioranza di voler puntare sulla medicina generale, servono subito decisioni coraggiose e concrete. Parimenti anche la Regione deve dare segnali fattivi per rilanciare la sanità in generale e quella territoriale in particolare. Confidiamo che la nuova Federazione regionale FIMMG, nominata proprio ieri, trovi canali immediati di dialogo con la Regione per realizzare le misure urgenti e necessarie a sostegno della medicina generale.In mancanza di ciò sarà impossibile continuare ad assicurare ai cittadini quell’ombudsman medico indipendente che garantisce un rapporto di cura personale, adattando le conoscenze tecniche alla realtà psicofisica dell’individuo e all’ambiente con una medicina centrata sulle esigenze di ogni singolo paziente che tanto ha contribuito al raggiungimento di livelli di salute tra i primi al mondo a fronte di costi enormemente inferiori a quelli di altre nazioni.