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“La longevità declinata al femminile”: questo il titolo scelto per il 67° congresso nazionale della Sigg-Società italiana di geriatria e gerontologia che si è aperto ieri a Roma, fino al 3 dicembre, in cui anche quest’anno la Scuola pisana di Geriatria sarà ampiamente rappresentata con una folta schiera di specialisti fra cui il professore Agostino Virdis, direttore dell’Unità operativa di Geriatria subentrato al professore Fabio Monzani, di recente collocato a riposo in Aoup ma nel Comitato scientifico del settore disciplinare “Clinica” del congresso nonché relatore, moderatore e coautore di numerosi lavori scientifici che vengono presentati in questi giorni insieme ad altri giovani specialisti della struttura dell’Aoup.
Anche quest’anno, fra i tantissimi temi trattati dagli esperti provenienti da tutt’Italia, che spaziano nell’universo delle cronicità e dei ricoveri ripetuti, ampio risalto agli sviluppi epidemiologici dell’infezione da Covid-19 e alle specificità che le varie patologie assumono quando colpiscono soggetti nella terza età. Riconfermati inoltre i corsi pre-congressuali che hanno riscontrato un grande successo e un forte coinvolgimento dei giovani.
In particolare, i geriatri pisani (fra relazioni e poster senza discussione, alcuni dei quali derivati da studi multicentrici) portano il loro contributo sui seguenti temi in oltre una ventina di presentazioni:
infezione da Sars-Cov-2 e funzione tiroidea; follow-up del paziente anziano scompensato; fragilità e disturbi comportamentali nel paziente con deficit cognitivo; trattamento anticoagulante del paziente anziano; delirium, fragilità e recupero funzionale post-operatorio nei pazienti con frattura da fragilità seguiti in un percorso strutturato ortogeriatrico; questione di genere e cancro nell’anziano; il Sarc-F come predittore indipendente di mortalità a 30 giorni dalla dimissione nei pazienti geriatrici con scompenso cardiaco acuto; presentazione clinica e prognosi di Covid-19 nell’anziano con storia di ipotiroidismo (Studio Gerocovid Observational); differenze di esiti nel paziente anziano ospedalizzato per polmonite da Sars-Cov-2 a seconda dello stato vaccinale; delirium ipercinetico e Covid-19 negli anziani (Registro Gerocovid); associazione tra delirium, complicanze e mortalità nei pazienti geriatrici con frattura da fragilità; sensori indossabili per lo screening della fragilità nell’anziano (Progetto Wespa); studio preliminare su efficacia di un nuovo programma riabilitativo respiratorio sulla capacità funzionale di soggetti anziani con Bpco-Broncopneumopatia cronica ostruttiva; studio pilota di sviluppo e validazione sul Mofs-Multidimensional oncological frailty scale: un nuovo strumento rapido ed accurato per intercettare la fragilità e la stratificazione del rischio in pazienti oncologici geriatrici; la prevalenza di patologia e disfunzione tiroidea nei pazienti “grandi anziani” ospedalizzati per patologia acuta; utilità della Pocus-Point of care ultrasound nella predizione della traiettoria di malattia nei pazienti geriatrici ospedalizzati per scompenso cardiaco acuto; Covid-19: misure anticontagio ed efficacia vaccinale nelle strutture di cure a lungo termine (Gerocovid Vax); cause e predittori di riospedalizzazione ad 1 anno in pazienti geriatrici con pregressa polmonite Covid-19; determinanti di mortalità e di perdita di indipendenza funzionale a 6 mesi dalla dimissione per Covid-19 (Gerocovid Outcomes); prevalenza della carenza di vitamina B12 nel paziente “grande anziano” e deficit associati di micronutrienti; efficacia della valutazione multidimensionale geriatrica nelle pazienti con aumentato rischio di fragilità con carcinoma della mammella candidate a chirurgia (dati preliminari percorso oncogeriatrico nella Breast cancer Unit dell’Aoup); analisi di sopravvivenza e focolai di pluripatologie concomitanti in un’ampia coorte di pazienti anziani affetti da sindrome del malato eutiroideo; caratteristiche cliniche e significato prognostico del peggioramento del quadro clinico funzionale nel paziente anziano con scompenso cardiaco nei primi quattordici giorni post-dimissione; determinanti clinici di recidiva e riammissione ospedaliera per tutte le cause in un’ampia coorte di pazienti anziani ricoverati per scompenso cardiaco acuto (edm)