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“Per sopperire alla mancanza di medici in Toscana abbiamo presentato una proposta all’intersindacale toscana per inquadrare i medici specializzandi nei nostri Pronto soccorso. Una proposta concreta, immediata e praticamente a costo zero per affrontare la drammatica carenza di medici. Un’idea che si sostanzia nel rendere obbligatoria la formazione all’interno dei Pronto soccorso per un periodo di almeno sei mesi negli anni di specializzazione” lo dichiara Diego Petrucci a conclusione dell’incontro di questa mattina tra la intersindacale medica toscana e il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. Vi hanno partecipato tutte le sigle sindacali, il consigliere regionale FdI e membro della Commissione sanità, Diego Petrucci, il capogruppo FdI Francesco Torselli, Antonella Scocca, membro del dipartimento nazionale Sanità di Fratelli d’Italia, e il Dott. Daniele Pezzati, responsabile sanità di Fratelli d’Italia a Pisa.
“Le organizzazioni sindacali hanno condiviso le nostre proposte. In particolare – spiega Petrucci – la nostra riforma della governance del sistema sanitario che consiste nel trasformare gli organi monocratici in collegiali, cioè costituiti dal direttore generale, amministrativo e sanitario in cui il direttore generale sia primus inter pares. Per rendere più trasparente e deocratico il governo della sanità.
Abbiamo poi condiviso le nostre preoccupazioni riguardo la situazione dei conti della sanità. Ad oggi non sappiamo quanto costa davvero la sanità in Toscana. Giani continua a parlare di centinaia di milioni di disavanzo, vi rendete conto che un Presidente di Regione non sa quante risorse mancano alla principale voce del bilancio regionale? Inoltre, sempre questa mattina, i revisori dei conti regionali ci hanno confermato che non sono arrivati nuovi trasferimenti statali.
A questa confusionaria situazione, va aggiunto che la Regione non sembra essere a conoscenza di quanto personale sanitario necessiti. E’ chiaro che in questo caos venga meno qualsiasi tipo di programmazione finanziaria e delle risorse umane e che si creino le condizioni per sprechi immotivati e disservizi continui” conclude Petrucci.