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Il capogruppo Dario Rollo della lista “Valori e Impegno Civico” presentò in consiglio comunale a Cascina, a dicembre 2020, una mozione per dire no alla nuova pista dell’aeroporto di Peretola chiedendo di potenziare i collegamenti Pisa-Firenze al fine di realizzare una vera ed efficiente integrazione dei due scali aeroportuali. La mozione fu bocciata dal PD cascinese definendola “campanilistica”. Ora invece si scopre, dalla bozza del nuovo Piano nazionale degli aeroporti (PNA) che Enac – l’ente nazionale per l’aviazione civile – si accinge a sottoporre al nuovo governo, che l’aeroporto fiorentino Vespucci è stato inserito nella lista dei 14 scali strategici a livello nazionale, mentre il Galilei di Pisa no. Chi votò contrario alla mozione presentata dal nostro gruppo – continua Rollo – a distanza di quasi due anni, non si pone l’interrogativo che sarebbe stato necessario prendere una posizione netta e forte nei confronti di Toscana Aeroporti e del suo master plan, insieme a tutti i comuni dell’area pisana, anziché votare contro per il semplice motivo che la mozione era stata presentata dal nostro gruppo di minoranza? Il nuovo PNA presenta inoltre evidenti incoerenze. Programmazioni differenti per bacini di traffico aereo. Per esempio prevede a Ciampino di diminuirne e poi far cessare i voli, spostandoli sull’HUB di Fiumicino e a Linate, di evitare i voli sugli HUB stranieri, per non favorirli, a scapito di Malpensa. Costruire un nuovo aeroporto a Firenze, già bocciato dal Consiglio di Sato, perchè impattante sul territorio, vorrebbe dire aumentarne l’attività, che già fa, di portare passeggeri sugli HUB stranieri, a danno non solo della vocazione intercontinentale di Pisa, inesistente proprio per questo, ma danneggiare i 3 HUB italiani. Inoltre stanziare fondi pubblici, per il nuovo Vespucci, sconfessa la strategicità e priorità dell’investimento statale di 3 miliardi di euro che l’Italia ha stanziato nel piano di salvataggio Alitalia/ITA per realizzare il collegamento TAV, direttamente con gli Aeroporti di Fiumicino, Malpensa, Venezia. Che senso avrebbe spendere contemporaneamente moltissimi milioni di euro, se il passeggero fiorentino, già ora raggiunge direttamente Fiumicino in 2 ore e 14 min e prossimamente, con l’arrivo della TAV in aeroporto, potrà raggiungerlo in poco più di 1 ora e così usufruire dell’offerta di voli internazionali ed intercontinentali? La perdita di competitività della navetta aerea Alitalia, Fiumicino-Linate, causata dall’introduzione dei supertreni FrecciaRossa e Italo, avrebbe già dovuto insegnare alla classe politica italiana che la globalizzazione del trasporto punta allo sviluppo ed all’integrazione del network aereo-treno. Eppure si continua a voler perseguire interessi locali, in spregio al prevalente interesse nazionale e con dispendio di risorse pubbliche. Il vero interesse pubblico italiano è avere un sistema nazionale di trasporto integrato a favore di tutti i cittadini. Il voler sottrarre passeggeri al “Marconi” di Bologna, che fino a prova contraria è una città italiana, da parte di Firenze, è solo un interesse societario e non nazionale. Anziché realizzare una pista problematica a Peretola, perché allora non si potrebbe considerare d’interesse regionale e nazionale la realizzazione di un’opera sicura e produttiva come la 3^ pista a Pisa, con orientamento Sud/Est-Ovest, che libererebbe dall’impatto acustico la città di Pisa e parte di Cascina, riducendo fra l’altro i dirottamenti per vento o nebbia ed offrirebbe anche l’opportunità di poter ospitare i capienti Wide Body di nuova tecnologia? Contrariamente a quanto vuol far credere la politica “Firenzecentrica”, l’attività commerciale del Galilei non sarebbe ostacolata da quella militare della 46^ Brigata Aerea, con cui lo scalo ha sempre convissuto in sinergia. La realizzazione di tale progetto, più economico del master plan del nuovo Vespucci, aumenterebbe la produttività del Galilei e sarebbe strategica per il trasporto aereo delle merci del limitrofo triangolo industriale: Cascina-Pontedera/Pisa/Livorno e marittimo dei porti di Livorno/ Piombino /La Spezia, ma lo sarebbe per l’intero bacino industriale del Centro Nord. Gli Americani, grandi esperti di logistica, avevano scelto d’ubicare fra Pisa e Livorno, la base di Camp Darby, proprio per la concomitante convergenza dei trasporti: ferroviari, navali, stradali ed aerei. Oggi il trasporto merci italiano si svolge all’80% su strada, verso gli Aeroporti del Nord Europa, da cui parte per il resto del mondo. Investire sul Galilei sarebbe una vera opera strategica d’interesse nazionale, ridurrebbe l’inquinamento del trasporto su gomma, da tempo tanto propagandato a livello governativo e risponderebbe alle Direttive UE. I politici locali dovrebbero studiare e non essere asserviti alla politica “Firenzecentrica”. “Doti in cambio” non ne arriveranno! – conclude Rollo.