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L’ultima, non nuova, idea di un battello fluviale, ora spacciato come strumento per la mobilità urbana “sostenibile”, ha fatto fare ad un nostro amico, che qualcosina di mobilità ci capisce, questa battuta: “bus d’acqua? s’inventerebbero anche il dirigibile pur di non ripensare lo spazio stradale”.
La facciamo nostra perché riassume e sintetizza bene la valutazione de La Città ecologica sulla proposta dell’Assessore Dringoli.
Intendiamoci se si dimostra, e ad oggi non è stato fatto, che la navigabilità del fiume può essere garantita senza la necessità di significativi dragaggi dell’alveo, dal tratto cittadino alla foce, che allontanerebbero dal circuito fiume-mare-costa sedimenti già insufficienti, siamo favorevoli alla navigazione sul fiume con battelli non inquinanti, non solo con valenza turistica. Ma, tenendo conto anche del giusto limite di velocità presente (4nodi) che farebbe impiegare circa 2 ore per raggiungere il litorale questo modo potrebbe avere un ruolo limitato anche nel periodo estivo. Nel tratto urbano, tenendo conto della doppia rottura di carico, ci sembra che dia un contributo ininfluente alla riduzione delle auto in circolazione.
L’assedio delle auto c’è perché esse sono a Pisa le uniche “proprietarie” delle strade, e di fatto lo stesso Assessore lo ribadisce. Occorre la tangenziale, dice, addirittura altri parcheggi (scambiatori, dice, e poi 100 li vorrebbe all’Artale!! Ma scambiatori con cosa?). Si vorrebbe ridurre le auto aumentando ancora lo spazio fisico ad esse destinato! Palesemente assurdo.
È dal Referendum del 1988 che ripetono il solito discorso: “ora non è possibile, forse in futuro”.
Occorre cambiare il paradigma che la strada sia delle automobili e che gli altri utenti siano ospiti; la strada è delle persone, pedoni, bambini, anziani, ciclisti, anche le auto ma senza privilegi.
Quindi occorre assumere esplicitamente l’obbiettivo di ridurre drasticamente il numero di auto in circolazione e quindi ridurre decisamente lo spazio fisico a loro disposizione, per darlo agli altri utenti della strada ed al mezzo pubblico, elettrico in sede propria (TRAM).
L’estensione ai Lungarni (e ad altre zone del centro storico ora escluse: San Zeno-San Francesco e via Roma) della ZTL deve essere a nostro giudizio inquadrata in questo mutato orizzonte complessivo.
In prospettiva i Lungarni devono essere percorsi dalla prima linea tranviaria che dalla Stazione va al quartiere ed all’ospedale di Cisanello, collegati alla seconda in progetto per la piazza del Duomo e il parcheggio di via Pietrasantina.