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In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Confindustria Firenze e Unione Industriale Pisana supportano il progetto “Per Michela” voluto da Toscana Aeroporti, in collaborazione con Artemisia (il Centro Antiviolenza Onlus, che da 30 anni opera al fianco di donne e bambini maltrattati), per ricordare Michela Noli, dipendente uccisa dall’ex marito il 15 maggio 2016.
Una buona pratica che potrà essere esportata nelle aziende interessate attraverso iniziative formative coordinate da IFT, la società di formazione delle due Confindustrie.
Secondo il XIV Rapporto Violenza di genere in Toscana(Osservatorio regionale toscano) sono 3.587 le donne che nel 2021 si sono rivolte per la prima volta ad un centro antiviolenza per chiedere aiuto. Di queste, 2.806 hanno avviato o proseguito un percorsoper uscire dalla violenza. Dai dati di Artemisia, da gennaio a ottobre 2022 sono state in totale 912 le persone fra adulte/i e minori che si sono rivolte ad Artemisia (circa 800 nel 2021 e circa 950 nel 2020); 490 sono i minori delle donne che assistono alla violenza sulla madre, 59 sono i minorenni seguiti per violenza fisica, psicologica, abuso sessuale, violenza assistita, adescamento on line, etc…
La possibilità data alle aziende associate a Confindustria di sensibilizzare il proprio personale sul tema della violenza e dei maltrattamenti trova la sua motivazione nel potenziale che le aziende stesse presentano per veicolare informazione e prevenire forme di violenza: “Al lavoro – spiega Elena Baragli, presidente di Artemisia – le persone passano la maggior parte della propria giornata, al lavoro ci si confida con colleghi ed amici, al lavoro si fanno amicizie, possono nascere relazioni affettive e sentimentali. I luoghi di lavoro sono perciò ambiti privilegiati per intercettare segnali di violenza in atto ed indirizzare le richieste di aiuto ai centri antiviolenza accreditati sul territorio dalla L.119/2013”.
“Negli ultimi sei anni sono state molte le iniziative create grazie al supporto di Artemisia all’interno del progetto “Per Michela” – afferma Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti – . Non solo momenti di incontro e sensibilizzazione, ma anche un progetto di formazione specifico per formare ‘sentinelle’ all’interno delle aziende che possano essere in grado di identificare situazioni di violenza e orientare le vittime verso i Centri Antiviolenza del territorio. Purtroppo, è un lavoro ancora necessario ed è particolarmente importante e significativo che sempre più aziende acquisiscano questa consapevolezza per provare a sradicare narrazioni scorrette e creare sempre più alleati e alleate anche negli ambienti di lavoro”,
Per Patrizia Alma Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana, “L’iniziativa intrapresa sei anni fa da Toscana Aeroporti è un modello positivo di come il mondo del lavoro, e in questo caso delle aziende, possa contribuire nel contrastare la violenza sulle donne”. “Il lavoro – aggiunge la presidente degli industriali pisani – favorisce l’ascensione sociale, e per le donne vittime di violenza rappresenta uno strumento di notevole importanza. Rendendosi indipendente sotto il profilo economico, la donna può certamente contare anche su questo importante sostegno nel momento in cui sceglie di ribellarsi e denunciare violenze e maltrattamenti”.
“La prevenzione non conosce genere ma solo la cultura del rispetto; e il luogo di lavoro può diventare un formidabile promotore del rispetto di genere che sta alla base di qualsiasi azione di prevenzione. Contribuire a far conoscere il progetto ‘Per Michela’ promosso da Artemisia e Toscana Aeroporti fra le nostre imprese è per noi un impegno morale ed etico, ancora prima che civile”, conclude il presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi.