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Castelfranco di Sotto celebra il suo illustre concittadino, il pittore Antonio Puccinelli, in occasione dei 200 anni dalla sua nascita (19 marzo 1822), organizzando una serie di iniziative e attività che ne promuovono la conoscenza del patrimonio artistico e ne valorizzano la figura. Un’occasione per ricordare questo maestro dell’Ottocento toscano che nacque a Castelfranco e crebbe artisticamente tra Firenze e Roma, tanto da essere considerato un precursore del movimento dei Macchiaioli.
Il programma del progetto “Puccinelli 2022”, promosso dal Comune di Castelfranco di Sotto con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, della Regione Toscana e del Nuovo Archivio dei Macchiaioli, è sviluppato con livelli diversificati di approfondimento grazie alla collaborazione di storici e storici dell’arte. Queste occasioni hanno lo scopo di presentare al pubblico la figura dell’artista che ebbe un ruolo di protagonista nello sviluppo del linguaggio artistico nella Toscana del 1800.
Le celebrazioni inizieranno sabato 5 novembre (alle ore 16,00) con l’inaugurazione dell’esposizione all’aria aperta “Puccinelli – il Castelfranco sotto i chiassi”: una mostra diffusa nei chiassi dell’antico borgo di Castelfranco, aperta e fruibile liberamente da tutti. Il pubblico potrà ammirare 21 riproduzioni di grande formato di una selezione di opere dell’artista, realizzate grazie alla collaborazione del Nuovo Archivio dei Macchiaioli, che illustrano il percorso artistico dell’autore.
I chiassi sono vicoli di viabilità minore che mettevano in comunicazione gli assi stradali più importanti nelle città di epoca medievale, delimitati da voltoni a cavalcavia che permettevano il transito degli abitanti ed il sostegno dei solai dei piani superiori degli edifici. Un luogo accessibile che viene riscoperto diventando un vero spazio espositivo all’aria aperta. Le opere di Antonio Puccinelli, conosciute e conservate da Firenze a Roma, da Volterra a Pistoia, diventano così patrimonio di conoscenza del paese natale e occasione di condivisione di identità della comunità castelfranchese. A questa esposizione si affianca una mostra virtuale con le opere esposte in un ambiente 3D navigabile, accessibile dal sito web valdarnomusei.it e tramite QR code dalle opere riprodotte nei chiassi. Cliccando sulle opere si accederà alle informazioni essenziali riassunte in una scheda e sarà possibile visitare virtualmente lo spazio a 360 gradi. Il giorno d’inaugurazione della mostra, (alle ore 17,30 presso la Sala Polivalente dell’Orto di San Matteo) sarà anche l’occasione di partecipare alla conferenza di apertura delle celebrazioni “Antonio Puccinelli, il Castelfranco, a 200 anni dalla nascita. Un primato nella storia della pittura dell’Ottocento”, a cura dell’esperto d’arte Pier Giuseppe Leo. Le iniziative proseguiranno sabato 3 dicembre (alle ore 17,30 presso la Sala Polivalente dell’Orto di San Matteo) con la presentazione del libro “Castelfranco di Sotto nell’Ottocento. Un fondo d’archivio per anni di Antonio Puccinelli” scritto da Giulio Ciampoltrini e Roggero Manfredini con un contributo di Gabriele Manfredini. A seguire un intervento di Giancarlo Nanni dal titolo “La singola vicenda de “Il Martirio di San Severo di Antonio Puccinelli”, che ripercorre, attraverso documenti di archivio, la storia del quadro “perduto”, dipinto da Puccinelli per il suo paese natio, ma mai collocato a Castelfranco, ritrovato poi presso una collezione privata.
Sabato 14 gennaio 2023 è invece in programma (alle ore 21,00 presso la Sala Polivalente dell’Orto di San Matteo) la conferenza “Antonio Puccinelli da Castelfranco: memoria e opere di un maestro dell’Ottocento toscano”, a cura dello storico dell’arte Andrea Baldinotti.
ATTIVITÀ PER BAMBINI
Per coinvolgere nel progetto tutta la comunità e allargare la partecipazione anche alle nuove generazioni, sono stati organizzati anche dei laboratori di pittura rivolti ai ragazzi (6-10 anni) che si svolgeranno nei sabati del 12 e 26 novembre e del 3 e 17 dicembre (alle ore 10,30 presso Villa Cavallini). ). Il progetto laboratoriale ha come obiettivo quello di avvicinare i bambini e le bambine alla conoscenza di alcuni importanti pittori che hanno influenzato la storia dell’arte; attraverso la sperimentazione di diverse tecniche pittoriche, si cercherà di stimolare la curiosità verso l’arte. Per partecipare a “Giochiamo a fare i pittori” occorre prenotarsi contattando la Biblioteca Comunale (tel. 0571/487260 mail. biblioteca@comune.castelfranco.pi.it).
Saranno poi effettuate nei mesi di novembre e dicembre delle visite guidate alla mostra rivolte alle scuole.
“I duecento anni dalla nascita del più noto e celebrato degli artisti castelfranchesi offrono l’occasione perfetta per celebrare e riscoprire questo personaggio- ha dichiarato il sindaco Gabriele Toti- . Puccinelli è una presenza costante nel nostro Comune, che ne ha promosso già nel 1997 una monografia. Abbiamo la riproduzione di una sua opera addirittura nella Sala della Giunta, ed io ho una copia di un suo autoritratto appesa nel mio ufficio. Però, come spesso succede quando le cose le abbiamo sotto gli occhi, non si considerano mai abbastanza le ricchezze a noi più vicine. Creiamo quindi un’opportunità di far conoscere questo artista a tutta la comunità, coinvolgendo il nostro Centro Storico che diventa una galleria d’arte a cielo aperto”.
“Queste celebrazioni sono state pensate per raggiungere la comunità a vari livelli, dai bambini agli storici dell’arte- ha commentato l’assessora alla Cultura Chiara Bonciolini- . Un coinvolgimento popolare che si sviluppa di pari passo con approfondimenti specialistici. Racconteremo Puccinelli ai passanti e curiosi che attraversano il Centro Storico, come agli esperti che troveranno nelle conferenze e nelle presentazioni studi inediti e materiale mai affrontato prima”.
“Per i musei castelfranchesi, di carattere schiettamente archeologico, si tratta di un’occasione che apre la possibilità di ripensare gli stessi musei estendendone le collezioni e le attività educativa anche all’ambito storico-artistico- ha commentato Andrea Vanni Desideri, direttore dei Musei di Castelfranco e curatore del programma delle iniziati- superando i limiti attuali e suggerendo un possibile cambiamento della loro fisionomia nella prospettiva più articolata di “museo della città”. Si tratterebbe quindi di raccogliere la più ampia varietà di documenti (archeologici, storico artistici e naturalistici) intorno a una storia di Castelfranco e del suo territorio a tutto tondo”.
“Anche la Fondazione CRSM ha nella propria collezione due opere dell’artista, una delle quali, Lucrezia Borgia, troneggia nella sala d’attesa della nostra sede- ha aggiunto il presidente della Fondazione CRSM, Antonio Guicciardini Salini- chi è stato almeno una volta a Palazzo Grifoni, ormai conosciuto come la casa della cultura di San Miniato, non può non aver notato la maestosità di questo dipinto. Questa iniziativa va a commemorare uno degli artisti, nati nel nostro territorio, che ha dato un contributo fondamentale alla pittura dell’Ottocento in Italia, e proprio per questo che la Fondazione è stata ben lieta di contribuire alla sua realizzazione; iniziativa totalmente in linea con la nostra missione principale che, da sempre, ha come scopo il recupero, la tutela e la promozione dell’arte in tutte le sue declinazioni”.
ANTONIO PUCCINELLI
IL CASTELFRANCHESE CHE ANTICIPÒ I MACCHIAIOLI
Antonio Puccinelli nacque a Castelfranco di Sotto il 19 marzo 1822 e morì a Firenze nel 1897.
Figlio di un modesto sarto, manifestò precocemente le sue doti artistiche. Grazie al sussidio di “una società di benestanti concittadini” studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si formò alla Scuola di Pittura di Pietro Benvenuti e del successore Giuseppe Bezzuoli, maestro quest’ultimo anche di Giovanni Fattori. Attraverso uno dei suoi protettori, un Guerrazzi di Castelfranco, entrò in contatto con i Padri Calasanziani di Volterra, come dimostrato dal dipinto raffigurante un soggetto tipicamente caro agli Scolopi, Sant’Anna insegna a leggere a Maria Bambina, del 1844.
Tale contatto ebbe un’importanza decisiva per la carriera artistica del pittore. Dal Vescovo della Città di Volterra, Giovanni Incontri, ottenne la commissione di due dipinti per la Chiesa di Sant’Andrea annessa al Seminario Vescovile, un San Giovanni Evangelista e un San Luigi Gonzaga, nonché quello di un ritratto dell’Incontri medesimo; un Ritratto di giovane è eseguito per la famiglia Inghirami di Volterra.
Attraverso due illustri volterrani della nobile famiglia Inghirami, Francesco, noto archeologo, e Giovanni, padre scolopio, educatore, geografo e geologo, ottenne commissioni attinenti alla sua attività incisoria. Fu anche in contatto con Mario Guarnacci, il futuro canonico principale della Cattedrale di Volterra dal quale ebbe incoraggiamenti e aiuti.
In questi ambienti, in cui erano crescenti le aspettative per l’elezione a papa di Pio IX, si formò anche il sentimento politico di Puccinelli che prese a frequentare il Caffè Michelangelo di Firenze, luogo di discussione di giovani artisti critici con l’arte accademica. Fu legato da amicizia a diversi artisti destinati ad assumere, attraverso la poetica realistica, un ruolo rinnovatore in Toscana con la formazione di quello che sarà il gruppo dei Macchiaioli di cui è stato giudicato un anticipatore.
In questo ambiente artistico dove è segnalata la presenza di Beppe Dolfi (fornaio fiorentino amico e fiduciario di Giuseppe Garibaldi in Toscana) fu coinvolto nella crescente animazione politica di quei tempi… Prese parte ai moti del 1848 che gli costò la momentanea sospensione del posto di studio a Roma appena appena conferitogli e che gli fu confermato solo dopo aver implorato il perdono del Granduca. Di questo periodo sono testimonianza il ritratto di Curio Nuti, patriota e di Emilio Donnini, nonché quello del Volontario toscano. Nel 1849 si trasferì a Roma, dove rimase fino al 1852 per perfezionarsi nello studio della pittura.
Concluso il perfezionamento con un breve soggiorno a Venezia, il “Castelfranco”, così era chiamato dagli amici, tornò a lavorare a Firenze dove ebbe importanti commissioni. Fra le altre la serie di quadri destinati a decorare la villa medicea di Careggi acquistata dell’inglese F.J. Sloane. In questo periodo Puccinelli dipinge Il ritratto della Nobildonna Morrocchi, una delle sue opere più belle.
Nel 1861 fu chiamato alla cattedra di pittura presso l’Accademia di Bologna e, da quel momento, si divise fra l’insegnamento e i lunghi soggiorni in Toscana, a Firenze e a Pistoia continuando la sua opera pittorica. La frequentazione degli ambienti artistici di Pistoia gli procura diverse committenze: da ricordare gli affreschi della Liberazione di San Pietro e del Martirio di San Paolo per la cappella degli Alluminati nella Chiesa della Madonna dell’Umiltà.
Nel 1897 si ritira dall’insegnamento e muore il 22 luglio dello stesso anno a Firenze. Puccinelli è stato autore di dipinti e affreschi raffiguranti paesaggi, soggetti religiosi e storici come Un episodio della strage degli innocenti, del 1852, ora a Firenze nella Galleria dell’Accademia. La sua pittura eccelle nell’arte di ritrarre la figura umana, in particolare figure femminili come Il ritratto della gentildonna Morrocchi (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di palazzo Pitti).
Pur avendo esordito come accademico si avvicinò sempre di più, nella tecnica, ai Macchiaioli. Nella celebre Passeggiata del Muro Torto, dipinto nel 1852 a conclusione del suo periodo di perfezionamento a Roma, la critica ha individuato i prodromi della poetica dei Macchiaioli