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Monumento ai Caduti, Cappella della Misericordia e scuola primaria di Latignano: con tre appuntamenti è stata celebrata la Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate. Dopo il raduno delle autorità e della associazioni combattentistiche davanti al Municipio, c’è stata la deposizione della corona al Monumento ai Caduti, con l’intervento del sindaco Michelangelo Betti che in apertura ha ringraziato, per la loro presenza, i Carabinieri delle stazioni di Cascina e Navacchio, la 46ª Brigata Aerea, l’Associazione Nazionale Carabinieri di Navacchio con Bandiera Istituzionale, le associazioni del territorio (Filarmonica Puccini, Misericordia di Cascina, Auser, Anpi) e la Polizia Municipale.
“La celebrazione di un evento lontano rischia di non essere valorizzato e tenuto nella nostra memoria in maniera adeguata – ha detto il sindaco Michelangelo Betti –. La Prima Guerra Mondiale è stato il ‘primo tempo’ di quella serie di conflitti che ha infiammato prima l’Europa e poi il mondo intero nella prima metà del secolo scorso. Dalla lezione tratta da quei due conflitti, si sono poi aperti decenni di pace per il continente europeo. Una guerra che ha segnato territori anche lontani dal fronte, perché al termine del conflitto furono centinaia di migliaia i mutilati e gli invalidi di guerra di quella generazione. E ciò lo attesta, anche nel nostro Comune, la presenza di una serie di edifici scolastici, oggi utilizzati per la scuola primaria, costruiti circa un decennio dopo la fine della guerra insieme ai monumenti, entrambi tutelati dalla Soprintendenza. Per questo la nostra amministrazione comunale ha scelto di celebrare questa giornata non solo al Monumento ai Caduti ma anche nelle scuole elementari del territorio: lo abbiamo fatto dapprima a Santo Stefano a Macerata, lo scorso anno a Sant’Anna e oggi a Latignano. Un modo anche per far svolgere ai ragazzi una ricerca storica sulla guerra calata nella nostra comunità cascinese. Ci sembra doveroso toccare i luoghi della memoria di tutte le nostre frazioni, non solo del capoluogo. Tra l’altro i giardini scolastici furono puntellati di querce, una per ogni caduto della frazione: nel corso di un secolo alcune piante si sono poi ammalorate, ma è intenzione di questa amministrazione riposizionarle come segno di ringraziamento ai caduti per l’Italia. Negli ultimi anni c’è stata una sorta di divisione intorno al 25 Aprile e al 4 Novembre: un tentativo del tutto infondato, perché le due date segnano la piena affermazione dell’unità nazionale e l’avvio della storia repubblicana e la democrazia. Sono pertanto un tutt’uno unite al 17 Marzo e al 2 Giugno: queste sono le quattro date che come Stato e istituzioni locali dobbiamo sempre tenere di fronte a noi. L’impegno nostro, come amministrazione, verso la memoria si rivolge quindi non solo al 25 Aprile e al 2 Giugno, ma anche alle altre date che hanno segnato la crescita del paese, l’Unità d’Italia e l’identità nazionale con i valori scritti poi nella nostra Costituzione. Viva l’Italia, Viva la Repubblica!”.