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Il Comune di San Miniato è finalmente entrato in possesso del patrimonio mobiliare, immobiliare e culturale di Casa Lotti, presentando la denuncia di successione a seguito della conclusione dell’inventario di tutto quanto è contenuto nell’edificio di via Maioli. “Aver concluso e stimato l’inventario di quanto è raccolto nell’abitazione del pittore Dilvo Lotti, ci ha permesso, attraverso la presentazione della successione, di entrare in possesso del patrimonio, un passaggio fondamentale per poter mettere in pratica quanto aveva indicato Giuseppina Gazzarrini Lotti nel suo testamento – spiega l’assessore alla cultura Loredano Arzilli -. Il prossimo passo sarà adesso quello di conferire il patrimonio alla Fondazione Casa del pittore Dilvo Lotti, attraverso modifiche statutarie, come previsto dalle leggi attuali”.
L’amministrazione comunale sta quindi portando avanti le volontà della vedova del pittore che, con atto testamentario, espresse il desiderio di legare la memoria del marito alla nascita di una Fondazione che ne custodisse il patrimonio, promuovendo la memoria e lo studio delle sue opere. Il Comune è stato l’unico dei quattro soggetti indicati nel testamento (insieme alla Curia, all’allora Carismi e alla Fondazione CRSM), ad aver accolto le ultime volontà della moglie del pittore e, con questo ulteriore passaggio, adesso è ancora più vicini alla realizzazione delle volontà testamentarie. “L’acquisizione del patrimonio è il penultimo passo verso il completamento della nascita ed entrata in attività della Fondazione, un processo che ha richiesto necessariamente una serie di passaggi intermedi che non sarebbero stati possibili senza l’aiuto di alcune persone che si sono rivelate determinanti: il direttore dei Musei Civici e presidente della Fondazione Lorenzo Fatticcioni che ha lavorato intensamente coordinando le operazioni affinché si arrivasse a questo punto, Antonio Guicciardini Salini che ha stimato il valore di tutti i beni, mettendoci a disposizione la sua grande competenza, la storica dell’arte Daria Gastone che, con professionalità, ha realizzato la catalogazione di tutti i beni materiali custoditi all’interno di Casa Lotti, avvalendosi, nella catalogazione del patrimonio librario, anche del prezioso aiuto dei volontari dell’associazione Moti Carbonari – Ritrovare la strada – e conclude -. Il nostro obiettivo è quello, una volta conferito il patrimonio alla Fondazione, di mettere a norma l’edificio sia dal punto di vista impiantistico, sia strutturale, aprendo la Casa-Museo alle visite, con l’intenzione, però, di lasciare intatta la disposizione dei mobili e degli oggetti, proprio così come Dilvo e Giuseppina li avevano pensati e voluti, in modo da non alterare il fascino senza tempo di questo luogo”.