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Pisa, Città ecologica chiede una diversa politica per la mobilità cittadina

Per un giorno abbiamo sperimentato come sarebbe una città restituita ai cittadini, ai bambini che possono correre e giocare per strada, agli anziani che possono avere i loro tempi senza timore di essere strombazzati o peggio.

Una città per i cittadini e non per le auto.

Non è ancora “passata la festa” che già i grandi amministratori pisani ci hanno avvisato che non è il caso di farci illusioni; è stato solo il gioco di un giorno, l’assedio delle auto, di quelle che sono a Pisa le uniche “proprietarie” delle strade, riprenderà come sempre, fino alla prossima festicciola, l’anno prossimo. Occorre la tangenziale, magari nuovi parcheggi, al limite il tram, dicono. È dal Referendum del 1988 che ripetono le solite cose; “ora non è possibile, forse in futuro”.

L’errore è sempre lo stesso: dare per scontati ed immutabili gli attuali volumi di traffico veicolare privato, mai pensando a scelte che privilegino una diversa mobilità e la sostenibità, sempre sbandierata per operazioni di greenwashing. Eppure le città europee si muovono in tutt’altra direzione. 100 di esse (tra cui 9 italiane, Pisa ovviamente non ha neanche presentato domanda) si sono impegnate a raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030 e per questa missione sono previsti finanziamenti per 360 milioni di euro.

Queste città si muovono tutte in un’altra direzione: cambiano il paradigma che la strada sia delle automobili e che gli altri utenti siano ospiti; la strada è dei cittadini, pedoni, bambini, anziani, ciclisti, anche le auto ma senza privilegi. Quindi assumono esplicitamente l’obbiettivo di ridurre drasticamente il numero di auto in circolazione e lo perseguono riducendo decisamente lo spazio fisico a disposizione delle auto, per darlo agli altri utenti della strada ed al mezzo pubblico, solitamente elettrico in sede propria (tram).

Questo vuol dire ampie zone pedonali e ZTL, riduzione delle carreggiate stradali per le auto per dare spazio a corsie ciclabili ampie, separate dai marciapiedi e una per verso di marcia, riduzione significativa e progressiva dei parcheggi per i non residenti, tutta la città con limite di 30 km/h. Questo è l’unico modo per ridurre le emissioni climalteranti e l’inquinamento e anche l’inaccettabile numero di morti e feriti sulle strade urbane.

L’estensione ai Lungarni (e ad altre zone del centro storico ora escluse: San  Francesco e via Roma) della ZTL deve essere a nostro giudizio inquadrata in questo orizzonte complessivo, in questa politica per realizzare una vera mobilità sostenibile. In prospettiva i Lungarni, l’area cittadina origine/destinazione della maggior numero degli spostamenti, devono essere percorsi dalla prima linea tranviaria che dalla Stazione va al quartiere ed all’ospedale di Cisanello, collegati alla seconda in progetto per la piazza del Duomo e il parcheggio di via Pietrasantina.