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Per raggiungere l’obiettivo della riduzione delle emissioni climalteranti in città occorre realizzare azioni che puntino tutte a ridurre il numero di auto in circolazione, togliendo a questo modo di trasporto una parte consistente dello spazio fisico che oggi gli è riservato per darlo all’uso pedonale e alle infrastrutture della mobilità sostenibile: piste ciclabili e linee tranviarie.
Lo sosteniamo da diversi decenni e via via dei passi avanti, lentamente, si fanno.
L’ultimo è l’annunciato nuovo tracciato della tranvia urbana che inizia a coinvolgere i comuni limitrofi, passa più internamente al “secondo centro” di Pisa (Cisanello), aggiunge l’ipotesi di una seconda linea per il Duomo-Park Pietrasantina attraverso via Bonanno.
Bene. Ma non basta.
La Città ecologica ritiene inconcepibile, a maggior ragione ora che si ipotizzano due linee in direzione nord-sud che non ci sia la previsione di un loro collegamento est-ovest, collegamento che non può che essere attraverso i lungarni. Questa aggiunta farebbe a nostro avviso fare un balzo alla previsione dei passeggeri trasportati e inizierebbe a disegnare una reale rete urbana tranviaria.
Le Linee per rispondere efficacemente ai bisogni di mobilità dei cittadini devono attraversare il centro storico, che è l’area cittadina origine/destinazione della maggior numero degli spostamenti.
La Città ecologica ritiene che l’unico tracciato che risponde pienamente ai criteri ministeriali per l’approvazione del progetto e la concessione dei finanziamenti è quello che passa dal lungarno.
Per La Città ecologica inoltre occorre il ripristino del tram-treno per il litorale, su un tracciato che passi il più possibile internamente ai centri abitati di La Vettola, San Piero a Grado, Marina, Tirrenia e Calambrone e raggiunga l’auspicabile rete tranviaria di Livorno.
Occorre che le linee urbane siano pensate collegate con i binari ferroviari in modo da utilizzale la linea per Cascina-Pontedera, quella per San Giuliano-Lucca, quella per Viareggio, quella per Livorno, quella per Collesalvetti come una rete metropolitana d’area vasta.
In tale contesto appare fondamentale anche il quadruplicamento della Linea Pisa-Firenze per dedicare una coppia di binari al traffico più veloce ed una coppia al traffico più lento ed al servizio di tranvia interurbana.