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Dopo oltre due anni di un complesso lavoro di catalogazione, si è concluso l’inventario delle opere e dei beni materiali custoditi all’interno della Casa del pittore Dilvo Lotti, in via Paolo Maioli, 22. Tra l’altro sono stati inventariati 2.500 stampe, 1.744 disegni, 5.199 libri, 50 matrici e 372 opere, questi sono i numeri del patrimonio catalogato dalla storica dell’arte Daria Gastone, e stimato dal perito Antonio Guicciardini Salini. Questa mattina (12 settembre), alla presenza del notaio Roberto Rosselli e del dirigente del patrimonio del Comune di San Miniato, Iuri Gelli, è stato sottoscritto l’atto che formalmente individua il patrimonio legato al Comune, unico dei quattro soggetti indicati nel testamento da Giuseppina Lotti (insieme alla Curia, all’allora Carismi e alla Fondazione CRSM), ad aver accolto le ultime volontà della moglie del pittore.L’inventario ha riguardato i documenti, la mobilia e l’oggettistica di interesse storico-artistico della casa, materiali organizzati secondo le diverse tipologie (libri, sculture, pitture, mobili, ecc…), tutti schedati, fotografati ed inseriti in due database distinti (uno per i libri e uno per il resto delle opere), dove si riportano esattamente, oltre alle caratteristiche, anche le misure e la collocazione, che verranno poi messi in rete e saranno quindi a disposizione. La conclusione di tutto l’inventario delle opere e dei numerosi materiali verrà seguito da un altro atto con il quale si adeguerà la Fondazione alle normative attuali, funzionale al conferimento del patrimonio che diverrà, a tutti gli effetti, proprietà della Fondazione. Quello di oggi è stato quindi un ulteriore passo verso l’apertura al pubblico della Casa-Museo, un luogo speciale che potrà così diventare visitabile e accessibile da tutti.