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Nonostante l’attacco pubblico subito dai 19 sindaci, USB e Cobas confermano la 2 giorni di sciopero per rivendicare giuste condizioni di lavoro in un settore strategico del servizio pubblico ai cittadini.
L’elenco delle richieste è semplice e chiaro: mancanza di contenitori nelle zone industriali che costringe gli operatori a usare le mani per la raccolta, un solo operatore sul retro dei camion invece che due, costanti demansionamenti per sopperire alle carenze di personale, nessuna indennità per gli operatori telefonici del numero verde, mezzi di trasporto vecchi, insicuri e sporchi, mancanza di democrazia interna a causa della non indizione delle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali.
I sindaci di Pisa e provincia, di fronte al riemergere dei disservizi causati da una mala gestione Geofor delle attività lavorative interne, hanno pensato bene di sottoscrivere un duro attacco a USB e Cobas che si fanno portatori delle esigenze dei lavoratori.
Le motivazioni dell’attacco sono evidentemente pretestuose, rivendicando una presunta “benevolenza” delle amministrazioni e di Geofor verso gli operatori ecologici, reinternalizzati a centinaia dopo anni di precarietà e discriminazioni contrattuali e salariali.
Vogliamo ricordare ai 19 primi cittadini che la reinternalizzazione in massa del 2019 fu dovuta a una dura battaglia sindacale – promossa da USB – costata molto cara alle maestranze, costrette a ben 12 scioperi nell’arco dei due anni precedenti, con perdita di salario e disservizi per utenti e cittadini. Solo la lotta ha portato a quell’enorme risultato, non certo l’attenzione di chi avrebbe dovuto risolvere il problema della precarietà che affliggeva quei lavoratori.
A questo va aggiunto un atteggiamento di Retiambiente che discrimina USB e Cobas privilegiando la relazione con CGIL, CISL, UIL e FIADEL, protagoniste di un cortocircuito che mette a nudo l’intreccio tra le dirigenze di alto livello, le amministrazioni e l’ente pubblico votato unicamente a cristallizzare rapporti di potere a discapito delle giuste rivendicazioni dei lavoratori.
Infatti mentre nei cantieri perveniva un volantino a firma della triplice dando ragione a USB e Cobas per portare avanti trattative unitaria, alla Prefettura è arrivato un documento delle segreterie regionali CGIL CISL UIL che smentivano le loro stesse rappresentanze locali, rivendicando invece il protocollo d’intesa siglato il 15 giugno.
Potere al Popolo! Pisa appoggia senza indugi lo sciopero dei lavoratori Geofor, essenziale per determinare quel rapporto di forza in grado di ottenere, come nel 2019, risultati confacenti le esigenze di chi garantisce pulizia e sicurezza dei nostri territori.
Invece di aumentare gli stipendi dei dirigenti Geofor e di spendere 190 milioni per una ennesima base militare sui nostri territori si utilizzino per potenziare Geofor e tutti i servizi pubblici!