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Lavorare meglio per curare meglio; lo strumento c’è, sono le cooperative mediche. Da Pisa i medici di medicina generale accendono i riflettori su sanità e Pnrr con proposte concrete per migliorare e rendere più efficienti le cure a livello territoriale. Molti gli spunti e diversi gli esempi positivi già presenti nella provincia di Pisa evidenziati al convegno “Il ruolo delle cooperative di medicina generale nello sviluppo dell’assistenza sanitaria territoriale alla luce del PNRR”, che si è tenuto sabato 25 giugno alla Stazione Leopolda organizzato dalla Società Medica Interdisciplinare Galileo Promed, con la direzione scientifica di Luca Puccetti, medico di Medicina generale, e il patrocinio del Comune di Pisa e dell’Ordine dei Medici di Pisa.
All’incontro sono intervenuti il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente dell’Ordine dei Medici di Pisa Giuseppe Figlini, i rappresentanti delle principali Cooperative di servizi sanitari della provincia di Pisa: Igea Salus, La Rosa Salute, I Cigoli, Macaone 2020, Coop Medici 2000
“Il PNRR – spiega Serena Batini, medico di Medicina generale e tra gli organizzatori del convegno . stabilisce che entro il 2026 più di 20 miliardi di euro verranno dati alla sanità per migliorare l’efficienza e la capacità di risposta ai bisogni assistenziali dei cittadini. La Missione Salute ruota intorno ad alcune parole chiave: prossimità, innovazione, uguaglianza”. “Queste parole – prosegue la dottoressa Batini – concordano molto bene con il ruolo del medico di famiglia, soprattutto perché il Ministero della Salute punta su una sanità di prossimità, come si evince dalle parole del ministro Speranza. Il potenziamento della medicina territoriale favorirebbe quindi quelle forme associative dei medici ed in particolare dei medici di medicina generale, che si candidano come parte attiva anzi proattiva nella cura dei propri assistiti”.
“Lavorare meglio per curare meglio. Le cooperative mediche al servizio del cittadino sono uno strumento di capillarità territoriale della cura della persona”, commenta Batini. “La cooperativa medica – spiega – nasce difatti con l’obiettivo di potenziare le cure territoriali, con innovazione tecnologica, organizzazione di personale e potenziamento della diagnostica di primo livello per la diagnosi e terapia delle malattie acute e soprattutto per la gestione delle malattie croniche e delle pluripatologie, senza dimenticare la gestione della prevenzione a partire dalle vaccinazioni, tutto questo assicurando la prossimità e capillarità della cura cittadino nonché l’assistenza domiciliare”.
“Non possiamo però farcela da soli – conclude -, abbiamo bisogno di essere uniti, di essere tanti, per offrire tutto quello che serve alla presa in carico globale del paziente. Quando i medici di famiglia diventeranno spoke delle casa di comunità Hub, dovremo essere in grado di fare questo passo avanti e far parte di una cooperativa ci permetterà di poterlo fare, di essere più vicini al cittadino e alla sua cura”.