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Pisa, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, da giorni si prepara al ritorno più atteso con la tradizione cittadina, il Gioco del Ponte. Sabato 25 giugno, infatti, la parte a nord del fiume Arno (Parte di Tramontana) con quella a sud (Parte di Mezzogiorno) si sfideranno sul Ponte di Mezzo. Prima della “battaglia” torna a sfilare sui Lungarni cittadini anche il fastoso corteo storico. Tra le novità di questa edizione, i costumi di molti figuranti e alcune regole per il combattimento.
«Finalmente sabato prossimo vedremo sfilare sui nostri bellissimi Lungarni i nuovi costumi, gli arredi, le bandiere, i tamburi e anche i nuovi targoni che in questi anni abbiamo potuto rinnovare – commenta l’assessore Filippo Bedini -. In questi anni di sospensione infatti non siamo stati fermi ma abbiamo lavorato, insieme al Consiglio degli Anziani e alle Magistrature per migliorare ancora di più alcuni aspetti della sfilata e della stessa sfida sul Ponte, compreso il nuovo regolamento tecnico, mentre quello generale è in fase di definitiva approvazione».
A contendersi il Palio della Vittoria, che sarà presentato domani (giovedì 23 giugno) in Comune, le 12 Magistrature (quartieri) riunite, appunto, nelle Parti di Tramontana (Santa Maria, San Francesco, San Michele, Mattaccini, Calci, Satiri) e Mezzogiorno (Sant’Antonio, San Martino, San Marco, Leoni, Dragoni e Delfini). Ognuna cercherà di diventare “padrone” del Ponte e conquistare la metà occupata dagli avversari, spingendo uno speciale carrello dal peso di sette tonnellate che scorre su cinquanta metri di rotaie e che in questi giorni è in fase di montaggio. Le squadre si sfideranno in sei avvincenti duelli, cercando di costringere l’avversario a retrocedere. Nel 2019, ultima edizione disputata, riuscì a imporsi la Parte di Tramontana per 4 a 2, in una sfida mantenuta in pareggio fino al quarto combattimento, con gli ultimi due assalti fatali per la parte di Mezzogiorno.. Particolarmente avvincente fu l’ultima sfida fra San Michele e San Martino che proseguì oltre 21 minuti.
A rendere suggestiva la manifestazione è la magnificenza del Corteo storico, che comprende oltre 700 figuranti a piedi e a cavallo, in costume e monture che si rifanno al Cinquecento spagnolo. Per le loro preziose fattezze, alcuni elmi, targoni, armature d’epoca sono oggi conservati ed esposti in importanti musei del mondo, dal Metropolitan Museum of art di New York, all’Art Institute di Chicago, e naturalmente, il Museo di Palazzo Reale a Pisa.
Il Gioco del Ponte è una manifestazione storico-rievocativa che affonda le sue radici nella tradizione della città, senza che si conosca una precisa data di inizio. Santa Caterina da Siena (1347-1380), patrona d’Italia e d’Europa, intenta a pregare nella chiesa di Santa Cristina dove ricevette il dono delle stimmate, scrive di essere stata distratta da “improvviso strepitio di trombe e tamburi” e alla richiesta di cosa si trattasse, qualcuno le spiegò che erano i “signori pisani che si affrontavano nella battaglia del Ponte. Allora, rivolgendosi a Dio pregò chiedendo che mai in quel Gioco si verificasse “morte d’uomo”.
Nel 1778, il poeta e drammaturgo Vittorio Alfieri, ospite in città, rimase stupito a tal punto che compose i seguenti versi:
«Io dell’Arno in riva
sovra olimpico ponte in finto Marte
Vedea prodigi di valore e d’arte
per cui Pisa in Italia è sola viva».
Di recente è stato scoperto un documento finora inedito che attesta l’esistenza nella Biblioteca Nazionale di Vienna di una “cantata” di Antonio Salieri, compositore e maestro di corte, noto per la sua rivalità con Mozart, per il Gioco del Ponte intitolata “La sconfitta di Borea”. La composizione sarebbe stata realizzata nel 1777, proprio in seguito a una edizione del Gioco pisano. La composizione per due soprani, tenore, coro e orchestra, sarebbe stata eseguita anche alla presenza dell’Imperatore. L’assessorato alle Tradizioni della Storia e dell’Identità della città di Pisa in collaborazione con l’associazione culturale Vox Humana, ha organizzato per giovedì 30 giugno (Giardino Scotto, ore 21.00) la prima esecuzione moderna de “La sconfitta di Borea”, secondo l’edizione critica a cura di Biancamaria Bigongiali, con Rachael Jane Stellacci soprano, Claudio Mugnaini, basso, coro della “Città di Pisa”, Orchestra dell’Università di Pisa, Manfred Giampietro direttore.
Nel XX secolo, dopo una lunga sospensione, il Gioco del Ponte venne ripreso con alterne fortune. La prima volta che tornò ad essere disputato fu il 29 giugno 1935, alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Poi, dopo la pausa per la Seconda Guerra mondiale, venne nuovamente ripreso il 13 luglio 1947 all’Arena Garibaldi, poiché tutti i ponti della città erano saltati. Il Gioco tornò definitivamente sul Ponte di mezzo l’8 giugno 1950. Da allora ebbe alcune pause e anche una trasferta a Roma, al Circo Massimo, nel 1960 in occasione della chiusura dei Giochi Olimpici. Nuovamente interrotto dopo l’edizione del ’63, fu definitivamente ripreso nella versione attuale il 27 giugno 1982. Da allora si era svolto ogni anno, fino alla interruzione a causa del Covid, nel 2019.
Il Comune di Pisa negli anni di sospensione della manifestazione ha pubblicato tutti i video delle edizioni dal 1982 al 2019 sul proprio canale YouTube, ottenendo numerose visualizzazioni. Sabato 25 giugno, la città festeggia, dunque, la ripresa di una delle sue tradizioni più antiche e a cui è maggiormente affezionata.