Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Physical Address
304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124
Andrà in votazione lunedì mattina nella 1°CCP che presiedo – scrive Maurizio Nerini – la delibera sul Piano Strutturale Intercomunale con Cascina, che poi a luglio passerà nei consigli comunali per i voti finali.
Credo che sia stato svolto un buon lavoro passando dall’avvio del procedimento a quello dell’adozione in cinque sedute per l’illustrazione osservazioni pervenute, poi due sedute congiunte con Commissione di Cascina presieduta da da Fabio Poli, una ulteriore dove si è preso atto dei criteri di suddivisione delle controdeduzioni da votare in tre parti: quelle di Cascina, di competenza e voto di Cascina, quelle di Pisa votate da Pisa e quelle intercomunali discusse e votate da entrambe i comuni.
Utilizzando la raccomandazione che togliesse qualsiasi problema di privacy, votando “per numero” senza riferimento al nome del proponente, sono state votate in otto sedute 133 “controdeduzioni “ dell’Ufficio di Piano, alcune articolate in moltissimi punti analizzati uno per uno, di queste 16 sono state accolte e 56 parzialmente accolte.
La chiarezza e trasparenza dell’analisi degli uffici ha permesso un voto consapevole.
Ci sono state sempre domande, che hanno trovato risposta immediata oppure in alcuni sporadici casi si è rimandato ad approfondimento degli uffici arrivato al limite nella seduta seguente.
Facilitati dallo svolgimento in presenza, oltre ai documenti abbiamo sempre avuto una carta davanti per individuare le aree.
L’importanza dell’argomento trattato ha assorbito tutte le energie e i tempi della Commissione degli scorsi mesi, tutti sapevano la cosa e alcune polemiche sterili tali son restate, quello che conta è il risultato
Da Presidente sono estremamente contento di essere arrivato alla fine di questo percorso lungo, difficile e con esito non scontato, credo che in 4 anni di lavoro della 1CCP oltre alle questioni diciamo “ordinarie” abbiamo varato tre operazioni basilari come il PUMS, la Variate di Porta a Lucca-Stadio e il PSI, un traguardo che ogni presidente di commissione vorrebbe raggiungere, ma non so se mai si qualcuno abbia avuto queste possibilità e ne sono orgoglioso visti anche i fallimenti del passato in materia.
Questi sono tre atti che dicono come vogliamo al Pisa del futuro che fa già parte del presente perché molte delle cose sono già in attuazione con una visione di città davvero alta.
In tutto questo gli uffici, l’ufficio di Piano, Sandro Ciabatti e Alice Lenzi sono stati dei fari che illuminano il grande lavoro svolto, sotto la monumentale direzione dell’Ing. Daisy Ricci e dell’Assessore Dringoli.
Anche sotto queste guide, sarei presuntuoso a dire di avere assimilato tutto dal PSI, ma sono riuscito a confermare delle mie convinzioni di carattere generale che mio spingono in ulteriori considerazioni in ambito politico.
Giusto aver scelto di fare un lavoro insieme a Cascina, lo abbiamo visto sia per le osservazioni comuni che proprio sull’analisi di alcuni zone che vivono a cavallo dei due territori, come giusto aver portato in copianificazione alcune cose e aver tolto dei possibili gravami soprattutto per Pisa.
Però dobbiamo renderci conto che Pisa vive in modo particolare e sicuramente spesso da subalterna i rapporti con gli altri enti: Parco, Sovrintendenza, Università, Comuni limitrofi e Regione.
Verso il mare siamo schiacciati dal Parco, ho sempre espresso perplessità circa le prerogative del Parco a sud dell’Arno, soprattutto nelle zone fortemente antropizzate.
Ne sono sempre più convinto visto i vincoli che vengono fuori dal quadro conoscitivo, vincoli unidirezionali che abbiamo visto nella vicenda Caserma a Coltano: il Parco da un parere negativo e noi non ne sappiamo nulla.
Il Parco sta facendo il Piano Integrato, ma stranamente non si integra, non si confronta, non fa partecipazione, non fa ascolto proprio con la città. Spero una apertura non solo a parole.
In città siamo compressi dalla Soprintendenza che ha sempre l’ultima parola sulle nostre idee, per poi arrivare a scelte talvolta fuori dal tempo che condizionano però la vita di tutti i giorni. Auspico un rapporto diretto, costante, giornaliero che non dipenda dal funzionario di turno… diciamolo con chiarezza.
Siamo compressi dall’Università, il maggior costruttore edile a Pisa, abbiamo provato a dialogare con i vertici, a fare riunioni, ma spesso ci troviamo con cose che ci passano sopra la teste per riqualificazioni talvolta discutibili e poco ancora sappiamo dei progetti a breve, medio e lungo termine che coinvolgono direttamente la città.
Credo che chi è responsabile di 50mila persone, una città nella città deve per forza “trattare” almeno con gli altri 90 abitanti… auspico un cambio di passo.
Compressi anche dai comuni limitrofi oltre Cascina, ricordo a tutti chi ha costruito quartieri dormitori al confine con Pisa, centri commerciali al confine con Pisa e si continua a farlo (Madonna dell’Acqua) e qualcuno ci dice ancora che la Tangenziale NE non è da fare… ma dove vive?
Poi c’è la Regione… con la deleteria appendice della Provincia, che nonostante si tenti di far capire l’opposto, non ha spessore e non ha fondi e se non hai soldi non esisti, ma è la Regione che invade tutto, lo vediamo per esempio sulla paesaggistica, ma su anche sul discorso della navigabilità dell’Arno, della difesa costiera, della Darsena Europa.
Però se il lavoro enorme di idee e divulgazione del Prof. Dringoli non venisse più ignorato, se si capisse la portata di alcuni progetti pisani, la strada imboccata è quella giusta per fare un salto di qualità a tutta l’area vasta.
Io ci credo, questo PSI è un ulteriore nostro atto in questo senso.
Quello fatto all’interno dell’atto, le decisioni prese, vanno nella direzione che volevamo: la pulizia del tratto del perimetro urbanizzato, la possibilità di sanare alcune soluzioni, la ricerca di riduzione del consumo di suolo, dati alla mano e non slogan ideologici a vanvera.
In genere parlo di sogni, queste sono solide realtà.
Maurizio Nerini