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Edito nel 2017, conserva ancora tutta la sua validità tanto da essere preso a riferimento in tutt’Italia: è il “Manuale di tecnica degli apparecchi gessati”, scritto da Giuliano Rondini, referente infermieristico dipartimentale nonché coordinatore dell’Ortopedia e Traumatologia dell’Aoup, con un’esperienza trentennale. Al volume è stata dedicata una specifica sessione del recente congresso nazionale dell’Aiisg-Associazione italiana infermieri di sala gessi tenutosi a Parma, con responsabile scientifico lo stesso Rondini, nell’ambito di una consensus sulle tecniche di base di ingessatura condivise a livello nazionale.
“Prospettive e nuove opportunità nell’assistenza infermieristica in area ortopedico-traumatologica. Focus sull’attività in sala gessi”, questo il titolo del congresso, divenuto ormai un appuntamento fondamentale per l’aggiornamento di oltre 200 infermieri dell’area ortopedico-traumatologica provenienti da tutta Italia. Negli anni sono state presentate le molteplici novità dei modelli organizzativi e dei materiali impiegati, aprendo un confronto sulle applicazioni ed esperienze quotidiane nelle varie regioni italiane, al fine di mantenere e migliorare la qualità delle prestazioni assistenziali erogate. In particolare, in questa edizione, si è tenuto un confronto diretto sulle tecniche di base di sala gessi distribuendo un questionario ai partecipanti da cui è emersa una sostanziale aderenza a quanto descritto nel manuale.
L’attività di sala gessi è infatti un mestiere tramandato dal professionista ‘anziano’ a quello più giovane, quasi sempre senza un riferimento teorico. Il Manuale rappresenta quindi una risorsa che si è pensato di aggiornare nel Congresso. E’ stata una grande occasione di confronto e un ulteriore passo concreto per colmare la lacuna di un’adeguata formazione specifica, che l’Associazione si propone di continuare a erogare anche organizzando dei corsi pratici rivolti a gruppi di lavoro ristretti.
Nelle due giornate di lavoro sono state presentate inoltre le esperienze di alcuni casi di frattura di femore, alluce e polso particolari. Per la parte pediatrica, è stata presentata la sindrome del bambino “battuto” e la displasia congenita d’anca su una bimba di 5 giorni di vita. Sono stati affrontati i temi del trattamento delle infezioni, delle ferite e quindi delle medicazioni avanzate sul paziente ortopedico, inclusa la responsabilità professionale e deontologica in era Covid.
Una sessione è stata interamente dedicata alle prove pratiche: i partecipanti, suddivisi in quattro gruppi, hanno seguito a rotazione tutte e quattro le prove pratiche che consistevano nell’esecuzione in diretta di alcuni bendaggi e apparecchi gessati. Una delle prove è stata tenuta da colleghi svizzeri dell’omologa associazione elvetica, presenti anche in questa edizione, e con i quali continua lo scambio di vedute ed esperienze.
L’evento si è concluso con una Lettura magistrale del professore Michelangelo Scaglione, direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia 1, sulla storia dell’Ortopedia pisana