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Dal 28 al 30 giugno è in programma a Pisa il convegno conclusivo del Progetto di Ricerca di Ateneo “L’Ebreo errante. Temi, idee e persone in movimento nello spazio e nel tempo, dal Medioevo all’Età contemporanea“, organizzato dal Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa, dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica. Il convegno, trasmesso anche in streaming, è in presenza e aperto a tutti gli interessati.
Le sessioni del convegno sono ospitate nella giornata di martedì 28 al Polo della Memoria San Rossore 1938 in via Risorgimento 19, con l’apertura dei lavori prevista alle 14.45 e i saluti istituzionali del rettore Paolo Mancarella, di Simone M. Collavini, direttore del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, di Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, e di Serena Grazzini, coordinatrice del progetto di ricerca. A seguire ci sarà la lectio magistralis di Marcello Massenzio, presidente dell’Associazione internazionale Ernesto de Martino, dal titolo “Essere altrove” (L’Ebreo errante nostro contemporaneo) introdotta da Fabrizio Franceschini. Dalle 16.45 alle 18 è poi prevista una sessione di interventi sui “Testi fondativi” moderata dal professor Mauro Tulli.
Mercoledì 29 giugno i lavori si spostano alla Gipsoteca di Arte Antica in Piazza San Paolo all’Orto: la sessione mattutina, moderata da professor Fabio Dei, inizia alle ore 9 e prevede interventi sul tema “Erranza come paradigma e categoria filosofica”. Nel pomeriggio, dalle ore 15, si parla della figura dell’Ebreo errante “Dal Medioevo all’Ottocento”, moderano il professor Michele Battini e la professoressa Antonietta Sanna.
Giovedì 30 giugno, le sessioni della mattina e del pomeriggio approfondiscono il tema “Dal primo Novecento a oggi” e sono moderate dai professori Enrico Giaccherini, Carlotta Ferrara Degli Uberti e Pier Giorgio Borbone.
Nel corso dei secoli, il mito dell’Ebreo condannato dal Cristo a vivere e a errare fino alla fine dei tempi ha investito di sé la cultura, la poesia, le arti, i diversi campi del sapere e del pensiero. Il personaggio si è impresso nella memoria culturale e la sua iconografia ha plasmato l’immaginario collettivo, non solo quello cristiano, bensì anche quello ebraico diasporico. Assurto già nel Seicento a emblema stesso del popolo ebraico e della sua extra-territorialità, il personaggio enigmatico dell’Ebreo errante ha stimolato la fantasia mitopoietica che lo ha via via ripensato oppure se ne è servita per leggere e plasmare la storia. Il convegno internazionale conclusivo del Progetto di Ricerca di Ateneo dedicato all’Ebreo errante è dedicato alle molteplici ripercussioni letterarie, filosofiche, storiche e culturali del mito e, più in generale, dell’erranza ebraica intesa nelle sue diverse declinazioni. Storici, filosofi, letterati, linguisti, ebraisti, studiosi di teatro, delle religioni e della musica indagano, da prospettive diverse e in dialogo tra loro, sugli orizzonti di significato reali e simbolici che l’elaborazione del mito ha dischiuso in aree geografiche differenti dal Medioevo fino a oggi.
Il programma completo del convegno è disponibile a questo link.