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Operatori dello street food multati per essere entrati in Ztl. La denuncia nelle parole di Danilo Ricci della PubliEventi che ha organizzato lo Street Food Fest in Corso Matteotti nei giorni 8,9 e 10 aprile scorsi.
“Francamente siamo sbalorditi e non riusciamo a capacitarci del fatto che ci stanno arrivando multe a noi e agli operatori, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato all’evento cascinese” – spiega Ricci: “Tutto questo è indecente. Abbiamo regolarmente pagato suolo pubblico e tutta una serie di diritti e bolli per le pratiche necessarie allo svolgimento dell’attività di somministrazione. Peccato che una volta rilasciata l’autorizzazione di suolo pubblico, si sono dimenticati di avvisarci che l’accesso al Corso era controllato da telecamere che hanno puntualmente emesso contravvenzioni ai vari espositori che, già in difficoltà per le cattive condizioni meteorologiche, si sono visti recapitare anche verbali di contravvenzioni: al danno si aggiunge la beffa. Evidentemente, secondo chi ha emesso le ordinanze e delibere per svolgere lo stesso Street Food, l’arte del volo doveva essere insita in ogni partecipante. Anche le varie pattuglie di passaggio nella zona, durante lo svolgimento della manifestazione, non hanno dato ulteriori informazioni, indicando tranquillamente l’ingresso per accedere al Corso, senza mai avvisarci della zona pedonale, come se fare contravvenzioni a chi viene anche e soprattutto da fuori regione fosse prassi consolidata. Questo modo di fare nei confronti di operatori che hanno scelto Cascina per offrire qualcosa di interessante ci lascia sbigottiti, e non ci stiamo a dover pagare sanzioni multiple da 73 a 98 euro dopo aver regolarmente pagato suolo pubblico e balzelli vari”.
“In questo caso l’assoluta buona fede degli operatori è fuori discussione ed è mancata una comunicazione efficace” – aggiunge il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli: “Per questo abbiamo scritto direttamente al sindaco di Cascina Betti, affinché una burocrazia ottusa e impersonale non prevalesse su logica e buonsenso. Purtroppo la risposta del sindaco è stata negativa e gli unici a pagarne davvero le conseguenze pratiche saranno proprio questi imprenditori abituati a girare l’Italia con le loro specialità, e che porteranno con se un ricordo tutt’altro che positivo di Cascina. Mi auguro, che almeno in extremis, l’amministrazione comunale possa trovare una soluzione alternativa al pagamento di queste contravvenzioni”.