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I dati Agenas premiano ancora una volta il servizio sanitario regionale per volumi di attività erogati durante la pandemia: la Toscana risulta prima in Italia per prestazioni di specialistica ambulatoriale effettuate da luglio a dicembre del 2021, soprattutto se confrontate con i numeri dello stesso semestre del 2018.
Dopo essere risultata tra le prime Regioni per capacità di resilienza nel 2020 e nei primi mesi del 2021, gli ultimi dati forniti dal Ministero della salute ed elaborati dall’Agenzia nazionale sul secondo semestre 2021 confermano il trend e vedono la Toscana salire sullo scalino più alto del podio delle sanità regionali, che meglio hanno reagito all’urto della pandemia.
“I dati Agenas – spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – testimoniano come la sanità toscana non solo abbia retto l’urto durante la pandemia, ma abbia anche reagito prontamente aumentando l’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali, per rispondere alla domanda crescente e al recupero delle attività, rallentate nelle fasi più acute dell’emergenza. Rispetto al 2018 siamo la Regione che nell’arco del 2021 ha incrementato di più il numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale, tendenza confermata anche nel primo trimestre del 2022 nel quale si registra un aumento di prenotazioni nel servizio pubblico del 12% per le visite specialistiche e del 6% per gli esami diagnostici”.
“In questo momento – prosegue Bezzini – l’intero servizio sanitario sta lavorando anche più che negli anni pre-Covid per superare le criticità sui tempi di attesa, dovuti principalmente ad un aumento senza precedenti della domanda di prestazioni per effetti diretti e indiretti della pandemia. È in atto il piano straordinario da 31,5 milioni di euro, insieme alle azioni messe in campo e da portare avanti con determinazione, come quelle sull’appropriatezza, sui percorsi per le visite post Covid, sulla telemedicina, sui Cup e per la promozione dei canali di prenotazione online. Stiamo attraversando una fase straordinaria ed è in corso un grande sforzo collettivo, per il quale ringrazio le operatrici e gli operatori, impegnati senza sosta per garantire il diritto alla salute a tutte e a tutti”.
Il dato più interessante e significativo pubblicato da Agenas è quello riferito al confronto tra il 2021 e il 2018, ovvero prima della pandemia. Da luglio a settembre in Toscana è stato offerto ai cittadini il +12,80% di prestazioni di specialistica ambulatoriale rispetto allo stesso periodo del 2018, un dato che a livello nazionale porta invece il segno negativo con un -11,84% di prestazioni erogate. L’aumento risulta ancora più consistente da ottobre a dicembre, dove si registra il +16,86% di prestazioni erogate, a fronte di un calo nazionale che vede invece una variazione pari al -13,66%.
Da analisi effettuate su dati regionali, nel 2021 le visite erogate che fanno registrare il maggiore aumento sono la reumatologica (+12,7%) l’immunologica (+12,3%), la visita ginecologica (+5,39%) e la gastroenterologica (+4,83%). Da evidenziare anche il consistente incremento dell’assistenza psicologica erogata del servizio sanitario pubblico: i colloqui psicologici sono aumentati di circa il 20%.
Per le prestazioni diagnostiche si registra una diminuzione di attività per le indagini di base (le ecografie diminuiscono del 6% e le RX del 19%, in quest’ultimo caso si tratta diagnostica utilizzata prevalentemente per traumi che nelle fasi acute della pandemia risultano quantitativamente ridotti in conseguenza alla minor mobilità e attività motoria delle persone), mentre la diagnostica pesante fa registrare incrementi per le Tc e sostanziale stabilità per le risonanze magnetiche.
Anche la continuità assistenziale è stata garantita durante la pandemia, grazie anche alla tempestiva attivazione di prestazioni di telemedicina: 100mila visite nel 2020 e altrettante nel 2021.