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I medici di FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Geneale) – sezione di Pisa, esprimono preoccupazione e perplessità sulla riforma della continuità assistenziale, già guardia medica, che potrà avvenire solo con la condivisione degli amministratori locali, dei sindacati di categoria e previa adeguata sperimentazione ed applicazione solo nelle zone ove il modello di h16 si riveli effettivamente migliore in termini di servizi ai cittadini.
La Regione Toscana, come è stato anticipato da alcuni organi di stampa, sta proponendo una riforma della continuità assistenziale che prevede, in molte realtà locali, la sostituzione, da mezzanotte alle otto del mattino, della guardia medica attiva con centrali telefoniche ed invio del 118 ove si ritenga opportuna una prestazione domiciliare non differibile.
FIMMG Pisa ritiene che non si possano fare riforme senza il preventivo coinvolgimento degli amministratori locali.
Parimenti sarebbe inconcepibile introdurre una riforma di tale portata senza adeguate ed ampie sperimentazioni che dimostrino che il nuovo modello proposto sia applicabile e che fornisca migliori servizi ai cittadini non in base a modelli teorici, ma ad evidenze sul campo.
L’applicazione del cosiddetto “modello H16” non potrà mai avvenire senza l’approvazione dei sindacati di categoria presenti in ambito aziendale, che conoscono profondamente le esigenze dei territori e possono stabilire, di concerto con i funzionari ASL e gli amministratori locali, ove il modello H16 sia possibile, e ove serva invece un modello H24, con sedi HUB fornite di personale infermieristico e di strumenti di diagnostica di primo livello.
FIMMG Pisa esprime scetticismo sul ruolo delle centrali poiché tale modello si scontra con un elemento fondamentale rappresentato dalla mancanza di conoscenza personale del paziente da parte del medico di centrale. Tale modello ove sperimentato come, ad esempio nella ex ASL 11, si è rivelato fonte di contenziosi e di problemi e venne presto abbandonato.
FIMG Pisa sottolinea come alcune esperienze di potenziamento del servizio di continuità assistenziale, quali quelle applicate alla postazione de “La Rosa” hanno dimostrato di ridurre gli accessi al Pronto Soccorso e di riscuotere il gradimento dei cittadini e degli amministratori locali e che a queste esperienze occorre quindi guardare per la riforma della “guardia medica”.
Molto nebulosi appaiono inoltre i compiti che i medici di continuità assistenziale dovrebbero svolgere in orario diurno, in sostituzione delle ore notturne ridotte, con eccesso di delega alla ASL per i compiti da assegnare a medici che sono liberi professionisti convenzionati e che intendono rimanere tali e non divenire dipendenti “de facto”.
FIMMG Pisa invita i cittadini a partecipare attivamente alle scelte di riforma della sanità tramite le rappresentanze politiche, della società civile e delle associazioni.