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Il Museo delle Navi Antiche di Pisa si prepara ad accogliere i visitatori con un’apertura straordinaria in occasione della “Notte Europea dei Musei”. Una nuova opportunità, che avrà luogo sabato 14 maggio, dalle ore 20 alle ore 22, per scoprire in uno scenario inedito le sale degli Arsenali medicei di Pisa, situati sul Lungarno Ranieri Simonelli. L’iniziativa, che si svolge in contemporanea in tutta Europa, torna in Italia dopo due anni di stop a causa della pandemia e prevede l’ingresso serale al costo simbolico di un euro.
Il complesso delle Navi Antiche di Pisa è il più grande museo di imbarcazioni antiche esistente che, con 4700 metri quadri di superficie espositiva, raccoglie 800 reperti, esposti in 47 sezioni divise in 8 aree tematiche con sette imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C., di cui quattro sostanzialmente integre. Inaugurata a giugno 2019 dopo più di vent’anni di ricerca e restauro, l’area degli Arsenali Medicei accompagna i visitatori in un vero e proprio viaggio attraverso più di mille anni di storia della città di Pisa.
La concessione del museo è affidata a Cooperativa Archeologia, che ha seguito negli ultimi anni lo scavo archeologico e il restauro delle navi e dei reperti, sotto la direzione scientifica di Andrea Camilli, responsabile di progetto per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno diretta da Esmeralda Valente. Il progetto di scavo e restauro delle antiche navi di Pisa rappresenta uno dei più interessanti e ricchi cantieri di scavo e ricerca degli ultimi anni. La particolare condizione di conservazione dei reperti racchiusi in strati di argilla e sabbie ha richiesto un considerevole sforzo economico, organizzativo e tecnologico, mettendo a disposizione della ricerca laboratori, depositi, strumentazioni all’avanguardia e logistica devoluti al recupero degli oltre trenta relitti individuati e dei materiali ad essi associati. Il cantiere delle Navi Antiche è quindi diventato un centro dotato di laboratori, depositi e strumentazione che ha visto la collaborazione di decine di istituzioni universitarie e di ricerca italiane e straniere.
Per accedere ai luoghi culturali non è più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre l’utilizzo di mascherine chirurgiche è fortemente raccomandato.