Physical Address

304 North Cardinal St.
Dorchester Center, MA 02124

Volterra partecipa alla rete dei musei e dei parchi partecipativi della Toscana

Ci sono voluti appena tre mesi ad alcuni direttori e amministratori dei musei toscani per trasformare un desiderio in strategia: per reinterpretare il museo come soggetto attivo all’interno della società civile, per condividere una visione che pone il museo al centro della vita sociale e
democratica del territorio, e le persone, i cittadini, al centro del proprio agire.


Una prospettiva nuova, in linea con i principi della Convenzione di Faro sul valore dell’eredità culturale per la società, che estende il ruolo dei musei e dei parchi per favorire l’affermazione di un’idea ampliata, interdisciplinare e democratica di eredità culturale, ambientale e paesaggistica, attraverso azioni di coinvolgimento attivo della comunità per migliorare la qualità della vita delle persone ed accrescerne la responsabilità sociale. Dove il museo, con i valori identitari che rappresenta, diventa l’interlocutore privilegiato per la definizione di uno sviluppo sostenibile, in un
processo che sappia coniugare le molteplici dimensioni dello sviluppo territoriale con la qualità della vita delle persone che lo abitano in maniera permanente o temporanea. Musei e parchi che fanno del dialogo e della partecipazione culturale e sociale della comunità gli elementi fondanti del proprio agire, che ascoltano e accolgono le esigenze della cittadinanza per restituire una visione della società in costante evoluzione.


Con questi obiettivi è stato formalmente istituito il Sistema dei Musei e Parchi Partecipativi della Toscana, di cui è promotore e capofila la Fondazione Aglaia. Diritto al Patrimonio Culturale, al quale hanno aderito, in poco più di 100 giorni, il Comune di Volterra con la Pinacoteca Civica e
l’Ecomuseo dell’Alabastro, il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno, il Museo Civico Archeologico Palazzo Bombardieri di Rosignano Marittimo, Museo etrusco di Populonia Collezione Gasparri al Castello di Populonia e il Parco di Archeologia Condivisa di Poggio del Molino nel territorio di Populonia, i Musei di Villa Baciocchi del Comune di Capannoli, i Musei di Scarlino, ovvero il Centro di documentazione del territorio “Riccardo Francovich” e il Museo Archeologico di Portus Scabris, la Fondazione Musei Senesi e la Fondazione ParSeC – Parco delle Scienze e della Cultura con il Museo di Scienze Planetarie di Prato e il Centro di Scienze Naturali, aderiranno formalmente a breve il Museo “Giuliano Ghelli” del Comune di San Casciano Val di Pesa,
il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere di Grosseto, il Comune di Rio, con il Museo Civico Archeologico del Distretto Minerario e Museo dei Minerali e il Parco Minerario dell’Isola d’Elba.


Nell’ambito di una politica di valorizzazione organica, il Sistema, intende costituirsi come interlocutore strategico delle Istituzioni, e avviare un dialogo con la Regione Toscana e il Ministero della Cultura, per una progettazione di ampio respiro, fornendo le competenze e le prospettive dei
Musei e dei Parchi aderenti e dei loro lavoratori, con l’obiettivo di definire politiche di intervento territoriale che possano contare su un’organizzazione presente in modo capillare all’interno di
tutto il territorio toscano.

Al contempo, il Sistema intende affiancare gli Enti territoriali nella definizione di interventi culturali consapevoli e nell’individuazione di strategie che favoriscano la partecipazione dei cittadini e dei
privati alle attività di sviluppo culturale, sociale, turistico ed economico del territorio, favorendo altresì la nascita di progetti e di azioni che accrescano l’occupazione nell’industria culturale all’interno del territorio regionale.
I requisiti di accesso al Sistema, oltre a quelli previsti dal DM 113/2018 e dal D.P.G.R. 2 luglio 2020 n. 50/R, prevedono il coinvolgimento attivo della comunità, in forma singola o associata, in azioni che contribuiscono ad arricchire le collezioni museali, attraverso la partecipazione alla ricerca
scientifica sul campo (citizen science) e all’apporto di memorie materiali e immateriali, che accrescono le conoscenze che il museo o il parco conserva e tramanda; la partecipazione attiva alla cura dell’eredità culturale, sia essa conservata all’interno del museo o che ne costituisca il contesto di provenienza; forme partecipate di valorizzazione, quale supporto per migliorare l’offerta museale. Se si risponde ad un’esigenza diffusa, tutto avviene con grande naturalezza e velocità.