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Ecco gli interventi dedicati alla Festa di Liberazione 2022 che il Comune di San Giuliano Terme ha organizzato sul territorio (l’intervento congiunto dell’amministrazione comunale, l’intervento della vicesindaca con delega alla memoria storica Lucia Scatena e il discorso conclusivo del sindaco Sergio Di Maio).In allegato alcune foto dei quattro luoghi scelti dal Comune, mentre i contributi da parte di istituzioni e associazioni sono recuperabili sui canali social (di seguito i link): Sacrario della Romagna (video / foto)- Parco della Rimembranza di Pontasserchio – scuola “Nazario Sauro” e ceppo dei partigiani in via Simonelli a Campo – via Barachini, monumento alla Resistenza e Cisternone ad Asciano.
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Il Comune di San Giuliano Terme per celebrare la ricorrenza della liberazione dell’Italia dal nazifascismo
“A San Giuliano Terme la celebrazione della ricorrenza del 25 aprile, vale a dire la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, rappresenta da sempre un punto fermo.Un momento di riflessione, di ascolto, di memoria, di amore per la libertà, di festa.Il 2022 porta con sé il ritorno alle manifestazioni in presenza e siamo lieti di poterne proporre ben tre sul territorio comunale. Ad Asciano, con il disvelamento di una medaglia per Giuseppe Mazzini, a Campo, con la deposizione di due corone d’alloro, a Pontasserchio nel Parco della Rimembranza, e al sacrario della Romagna, sopra Molina di Quosa, il cuore pulsante della nostra memoria storica, fatta di dolore, di Resistenza, ma anche di solidarietà. Lo stesso spirito solidale che ha consentito al Comune di San Giuliano Terme di ricevere la Medaglia d’argento al merito civile, che tutti noi amministratori esibiamo con orgoglio a ogni manifestazione pubblica. A proposito dell’iniziativa al sacrario della Romagna, quest’anno il Progetto Memoria, portato avanti dai Teatri della Resistenza, è tornato in classe e i ragazzi delle quinte delle scuole primarie, insieme ai docenti, hanno potuto incontrare i testimoni del tempo e ascoltare dalla loro viva voce i racconti di ciò che è stato, di ciò che hanno vissuto, delle gesta dei partigiani sui nostri monti. Momenti preziosi di incontro tra generazioni lontane che grazie al Progetto Memoria trovano punti di contatto e di condivisione: altro non è che uno degli obiettivi principali del Progetto, nato nel nostro comune più di venticinque anni fa.Che sia dunque un 25 aprile di libertà, di festa e di pace, soprattutto di pace.
Buon 25 aprile, buona liberazione a tutti.
L’amministrazione comunale—La celebrazione al sacrario della RomagnaL’intervento della vicesindaca con delega alla memoria storica Lucia Scatena
Finalmente anche le celebrazioni del 25 aprile tornano in presenza, compreso il Progetto Memoria. Si tratta della prima celebrazione della liberazione dal nazifascismo che la nostra amministrazione organizza in presenza. Sono ben tre le iniziative, tra Asciano, Campo e qui, nel cuore pulsante della nostra storia legata alla Resistenza e all’antifascismo. Ringrazio le autorità presenti, l’Anpi, l’Azione Cattolica, la Filarmonica Sangiulianese, le associazioni di volontariato, ma soprattutto voglio ringraziare e congratularmi con i ragazzi delle scuole presenti e con i loro docenti: il Progetto Memoria, grazie ai Teatri della Resistenza, vi ha accompagnati lungo tutto quest’anno, finalmente in classe e in presenza, e vi ha condotti qui. Sono certa che l’indifferenza è di quanto più lontano abbiate potuto provare nel conoscere le storie legate a questo posto, nell’entrare in contatto, seppur attraverso le parole, con il dolore che la guerra ha portato alla nostra comunità soprattutto nell’estate del 1944. Vi invito a fare tesoro di queste parole, a non considerarle distanti da voi solo perché lo sono nel tempo. La guerra è a poche centinaia di chilometri da noi ed è in questi momenti che la lezione di chi ha vissuto in prima persona quegli orrori torna attuale e può insegnare qualcosa. Ad esempio che la pace è più di un’opzione.Vi auguro di coltivare la memoria storica, che vi porterà magari in futuro a essere curiosi e ad approfondire le storie con cui siete entrati in contatto. Vi auguro di arricchire il vostro vocabolario con parole di pace e tolleranza, di accoglienza e inclusione. Vi auguro di contribuire in maniera determinante a costruire un mondo migliore.
Come abbiamo avuto modo di raccontare in questi anni, il Progetto non si è fermato, è andato avanti online e questo ha permesso di non disperdere i contributi e le testimonianze, l’impegno di chi si è sempre messo a disposizione anche nella fase più difficile. Perciò grazie a chi ha tenuto in piedi il percorso relativo alla memoria storica, alimentandolo ogni giorno. Il 25 aprile qui, al sacrario della Romagna, e in ogni luogo simbolo del nostro comune, deve essere una giornata in memoria delle vittime e delle sofferenze della guerra, ma è anche una festa per la libertà e per i diritti, è la festa della liberazione dal nazifascismo, è una giornata che unisce generazioni differenti fra loro nel segno della memoria e della pace: proprio quello per cui è nato il Progetto Memoria. Proprio quello per cui siamo qui, oggi, dove non mancheremo mai“
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La celebrazione al sacrario della RomagnaL’intervento del sindaco Sergio Di Maio
Care concittadine, cari concittadini.
Il 25 aprile 2020, in occasione della Festa della Liberazione dal nazifascismo, vi parlavo da qui, dal sacrario della Romagna, solo attraverso uno schermo. Qui c’era l’amministrazione comunale, con i rappresentanti dell’Anpi e dell’Azione Cattolica e il gonfalone del nostro Comune. Nessun altro.Due anni dopo, quest’oggi, è invece un immenso piacere guardarvi negli occhi, tutti voi, a partire dai ragazzi delle scuole, i loro docenti. E naturalmente l’Anpi, l’Azione Cattolica, gli assessori presenti, i volontari, le forze dell’ordine, i Carabinieri, la nostra Polizia Municipale. Grazie davvero a tutti.
Sono stati due anni molto intensi, ed essere qui tutti insieme ha il sapore del risveglio da un sonno profondo. La pandemia ci ha cambiati, forse per sempre. Di sicuro, purtroppo, non ne siamo usciti migliori, come si credeva all’inizio. Il 25 aprile rappresenta invece una felice certezza: qui c’è la nostra identità. Il nostro Paese affonda le proprie radici democratiche nell’antifascismo, che ha ispirato la nostra Carta costituzionale. Per questo, a Festa della Liberazione ritengo con decisione di affiancare l’altro splendido nome di questo giorno speciale: Anniversario della Resistenza. Lo ritengo una bussola per orientarsi in questo presente.
Un pensiero particolare desidero rivolgerlo a voi ragazzi, qui presenti. Fatemelo dire: ci eravate mancati tanto.Desidero ringraziarvi per il vostro impegno nel Progetto Memoria finalmente tornato nelle classi e per il quale ringrazio i Teatri della Resistenza. Il Progetto Memoria in questi anni è cresciuto, non ha mai interrotto il proprio lavoro e sta spiccando il volo verso il futuro abbracciando anche le nuove tecnologie. Questo è stato possibile anche grazie a chi, più di venticinque anni fa, ebbe l’idea di crearlo.Voi, ragazzi, siete entrati in contatto con la storia del nostro territorio, quella legata all’antifascismo e alla Resistenza. Avete “conosciuto”, seppur solo virtualmente, Uliano Martini e gli altri partigiani della brigata “Nevilio Casarosa”, avete incontrato i testimoni del tempo, patrimonio inestimabile di San Giuliano Terme, avete conosciuto i luoghi simbolo del nostro Comune che, non mi stancherò mai di ricordarlo, è stato insignito della Medaglia d’argento al merito civile proprio per ciò che la popolazione dimostrò nell’estate del 1944. L’augurio che vi rivolgo è di non disperdere questa ricchezza che avete conosciuto in questo percorso.Qualcuno proponeva di somigliare al cambiamento che vorreste vedere nel mondo, ebbene: aveva ragione e vi invito a seguire questa strada.
Viviamo in tempi difficili, divisivi, apparentemente semplici, perché sembriamo chiamati allo schieramento obbligato, all’interventismo a tutti i costi. Ci stiamo abituando alla violenza, non solo materiale. Io ritengo che si debba restare dalla parte della pace e della sua promozione. Ogni nuovo giorno di guerra è una sconfitta per la nostra società. Perché nella guerra chi ci rimette sono anzitutto i civili, i più fragili, i bambini. Le immagini che stiamo vedendo da mesi sono eloquenti. Il desiderio di pace lo intendo come trasversale, al di là di ogni fazione coinvolta, al di là delle scelte dei capi dei governi, che non sempre coincidono col sentimento del popolo. Restare uniti nel segno della pace è il messaggio che desidero portarvi qui, oggi, a nome dell’amministrazione e della comunità di San Giuliano Terme.
E se dalla pandemia difficilmente ne siamo usciti migliori, come dicevo prima, una cosa è certa: il mondo del volontariato c’è sempre stato ed è arrivato il momento di rivolgere un grande grazie dal più profondo del cuore a ogni singola persona che ha dedicato una parte del proprio tempo per gli altri. Quando non era assolutamente certo a cosa stessimo andando incontro. Ve la ricordate la primavera di due anni fa? Prima di inquadrare appieno la pericolosità del Covid-19 c’è voluto tempo, non è stato immediato, ed esporsi in quel periodo per la sola ragione di aiutare i più fragili è stato un gesto molto significativo, che ha rivelato, se mi è consentito, la vera natura delle persone. Ebbene, i volontari non hanno deluso.
I due anni trascorsi hanno lasciato ferite molto profonde nella nostra comunità. Un pensiero a chi non c’è più è inevitabile. Ma San Giuliano Terme, a partire dalla fase più acuta dell’emergenza sanitaria – soprattutto in questa fase -, ha riscoperto le proprie energie migliori, fatte da un sistema di volontariato organizzato di livello assoluto e che ha alleviato il più possibile l’impatto che la pandemia ha avuto sulle fasce più fragili della popolazione. Ha offerto un antidoto anche contro la solitudine, altro aspetto sottovalutato. È grazie ai volontari (in particolare Pubblica Assistenza di Pisa, Croce Rossa di Pontasserchio, Sava di Asciano) che siamo rimasti in piedi. Il nostro comune è uscito dall’emergenza sanitaria consapevole della propria capacità di restare unito nelle difficoltà. Lo ha dimostrato grazie anche a tutte le associazioni, alla Consulta del volontariato, all’Osservatorio sulle povertà e della solidarietà. Grazie ai singoli cittadini che si sono spontaneamente messi a disposizione degli altri. Questa è la prima, grande, occasione pubblica di incontro dall’inizio della pandemia e ribadisco ufficialmente la volontà di organizzare una grande festa dedicata al volontariato quando sarà tutto definitivamente alle spalle.
Concludo con una riflessione un po’ più personale. In tutti questi anni da sindaco ho sperimentato che cosa si provi a compiere scelte, anche molto importanti, per una intera comunità. Ma ho avuto modo di apprezzare la fortuna di essere chiamato a custodire la memoria storica legata alla Resistenza e all’antifascismo, cuore pulsante di questa terra, che sono un tutt’uno con le amministrazioni comunali di San Giuliano Terme da sempre e il sindaco non può essere indifferente.