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Alla vigilia della 25/a Giornata nazionale donazione e trapianto di organi e tessuti del 24 aprile l’assessorato al diritto alla salute ha diffuso i dati sull’attività della rete regionale nel primo trimestre del 2022. Sono dati che, accanto agli ottimi piazzamenti dei Comuni toscani nelle classifiche dell’ “Indice del dono” rese note nei giorni scorsi dal Centro nazionale Trapianti, ribadiscono la grande generosità di cittadine e cittadini toscani nonché l’impegno dei professionisti del sistema sanitario regionale. Nei primi tre mesi dell’anno i trapianti singoli sono stati 83, superando il risultato già ampiamente positivo (77) raggiunto nello stesso periodo del 2021 e in crescita rispetto agli anni precedenti.
Aumenta anche il rapporto tra donatori e popolazione residente, che sale da 47 a 51, confermandosi più elevato rispetto alla media nazionale. Inoltre, si contano 107 cittadine e cittadini che in questi primi tre mesi del 2022 hanno deciso di donare almeno un organo o i propri tessuti.
Nell’ultimo anno, il 20% del patrimonio donativo del sistema sanitario regionale è stato oggetto di attività di trapianto in altre regioni, soddisfacendo le richieste della programmazione nazionale.
“La Toscana testimonia ancora una volta di essere una terra di altruismo, che sa riconoscere il valore della vita e che sta dalla parte della scienza”, dichiara il Presidente della Regione Eugenio Giani che coglie l’occasione per “ringraziare tutti i professionisti e operatori della rete regionale trapianti”. “Grazie anche all’approccio organizzativo multidisciplinare con cui opera – aggiunge Giani – ha mantenuto in questi primi mesi del 2022, una attività di donazione e trapianto non solo confrontabile, ma superiore agli anni precedenti”.
“I numeri di questo primo trimestre – spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – testimoniano che la Rete Donazione Trapianti della Regione Toscana non si è fatta fermare neppure dalla persistenza della pandemia”. “Mentre è in via di completamento il processo di audit promosso dal Centro nazionale Trapianti – prosegue l’assessore, sottolineando le attività per un ulteriore sviluppo della rete regionale –, abbiamo avviato programmi di innovazione molto avanzati che consentiranno di meglio rispondere alle esigenze delle persone in attesa di trapianto. La Toscana è stata la prima Regione in Italia ad aver prontamente deliberato un programma regionale trapianti e il nostro modello a rete ci consentirà di rafforzare le attività garantendo maggiore omogeneità dei percorsi assistenziali e di assicurare un migliore collegamento tra le strutture di alta specializzazione chirurgica presenti nelle Aziende Ospedaliero Universitarie, le strutture specialistiche e le rispettive specialità d’organo presenti all’interno degli ospedali”.
“I traguardi raggiunti dalla Rete – sottolinea Adriano Peris. coordinatore regionale della Rete Trapianti – sono stati possibili perché il sistema di donazione e trapianto si basa su un servizio sanitario regionale solido e organizzato per reti cliniche. La vera innovazione di questi ultimi anni che ci ha permesso di consolidare i risultati è stata la condivisione dei percorsi clinico-assistenziali in cui sono compresi i trapianti”.
I Comuni Toscani e l’ “Indice del Dono”
Il report 2022 del Centro Nazionale Trapianti piazza la Toscana al 62% per il cosiddetto ‘indice di generosità’ (la media nazionale è al 59,23%), nettamente sopra la media nazionale.
L’Indice del Dono è il dato che fotografa l’impegno dei Comuni italiani nel servizio di registrazione della volontà dei cittadini riguardo alla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità.
Nel report Livorno e Firenze figurano tra le prime dieci grandi città (più di 100mila abitanti) a livello nazionale: la città labronica di piazza al terzo posto italiano e Firenze al decimo.
Tra tutti i comuni medio grandi d’Italia (da 30mila a 100mila abitanti), Camaiore è in 5° posizione e Sesto Fiorentino al 7° posto. Vernio (Prato) è la quarta città italiana nella classifica dei comuni medio piccoli (da 5 a 30mila abitanti).