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Ucraina, la spesa sospesa di Coldiretti

Gli agricoltori ed i consumatori pisani vanno in soccorso della popolazione ucraina sotto attacco. La spesa sospesa nei mercati contadini di Campagna Amica fa il pieno di aiuti e solidarietà. Per tutta la mattina al mercato di Pisa in Corte Sanac i clienti hanno acquistato olio extravergine d’oliva, pasta, passata di pomodoro, legumi, prodotti da forno, farina, riso, biscotti, confetture, latte UHT, zucchero, formaggi, salumi e carne in scatola da inviare ai civili del martoriato paese dove iniziano a scarseggiare le scorte alimentari o da donare alle decine migliaia di profughi che stanno arrivando in Italia. Alla fine della mattinata sono stati raccolti oltre 300 chilogrammi di prodotti alimentari. 

“La risposta dei consumatori è stata ancora una volta ammirevole. – commenta il Presidente di Coldiretti Pisa, Fabrizio Filippi – Con questa iniziativa abbiamo voluto dare ai toscani che frequentano i nostri mercati l’opportunità di partecipare direttamente insieme agli agricoltori a questa azione collettiva di solidarietà per alleviare le sofferenze di un intero popolo. Di fronte ad una situazione senza precedenti si tratta di uno sforzo corale che dimostra la capacità degli italiani di unirsi e mobilitare risorse per sostenere un intero Paese in difficoltà”. La Spesa sospesa riprende – spiega Coldiretti Pisa – il modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di altissima qualità e a km zero. Iniziativa analoga era stata già organizzata durante la pandemia per aiutare le famiglie in difficoltà. Un’azione di solidarietà di Coldiretti e Campagna Amica che scatta – spiega Coldiretti – con  i negoziati tra Ucraina e Russia sulla possibilità di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili, garantiti da un cessate il fuoco temporaneo nelle aree interessate, con la possibilità di consegna di cibo e medicine alla popolazione, ma anche sula scorta degli appelli, come quello del direttore generale dell’Unicef Catherine Russell, per una sospensione delle azioni militari in corso per permettere agli aiuti umanitari di raggiungere le persone rimaste isolate dopo giorni di intensi attacchi aerei e feroci combattimenti a terra in tutta la nazione.