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“Ricordare Giuseppe Mazzini a 150 anni dalla scomparsa, avvenuta a Pisa pochi mesi dopo che Roma era divenuta capitale dell’Italia finalmente unita – ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel saluto inviato per l’avvio delle celebrazioni in onore del patriota genovese – sollecita una rinnovata riflessione sulle radici della Repubblica e sul suo legame storico con la coscienza unitaria del popolo italiano, sul suo inveramento possibile solo in un contesto di democrazia, di libertà, di uguaglianza dei diritti”. “Il messaggio di Mazzini – ha concluso subito dopo il Capo dello Stato – contiene una preziosa lezione sul rapporto tra indipendenza nazionale e visione di un’Europa unita nella libertà, solidamente ancorata al grande patrimonio di cultura comune”.
Il messaggio del Presidente Mattarella, letto dal Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, ha aperto le celebrazioni nazionali per il 150° anniversario della scomparsa di Giuseppe Mazzini, tenute giovedì 10 marzo agli Arsenali Repubblicani di Pisa, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.
Nel suo saluto il rettore dell’Ateneo pisano ha collegato gli ideali mazziniani alla drammatica situazione odierna, con una guerra che è tornata a interessare il cuore dell’Europa. “Nelle pieghe delle cronache di questi giorni e nella risposta che l’Italia e l’Europa stanno dando alla crisi ucraina – ha detto il rettore Paolo Maria Mancarellla – credo si possa cogliere a pieno quell’ideale di solidarietà e di giustizia, attorno a cui riunire tutti i popoli, che emerge forte dalla riflessione mazziniana sul concetto di democrazia, il cui fine era per lui il ‘miglioramento di tutti per opera di tutti’. E che gli fa anche sottolineare la necessità che i ‘popoli liberi ed uguali’, nel rispetto delle loro tradizioni, si impegnino a collaborare per distruggere le barriere che li separano”.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, che in precedenza aveva visitato la sede della Domus Mazziniana e la mostra “Dare un volto all’idea. L’immagine di Mazzini nella filatelia”, ha sottolineato la vocazione europeista del patriota genovese. “l’Europa – ha ricordato – è stata l’orizzonte ideale a cui Mazzini ha guardato per tutta la sua vita, a partire da quando, appena ventinovenne, fondò a Berna la Giovine Europa, il primo progetto politico per l’unità di tutto il continente. Nella sua ottica l’Europa era la patria della libertà e della democrazia, la frontiera della civiltà e del progresso, a cui ciascuna nazione sarebbe stata chiamata a dare il suo contributo. L’unificazione nazionale era quindi per lui il presupposto perché l’Italia partecipasse a pieno titolo alla più ampia comunità europea”.
“La lezione di Giuseppe Mazzini – ha concluso il presidente Fico dopo aver ripercorso l’esperienza e gli insegnamenti dell’esponente risorgimentale – è parte costitutiva del nostro essere oggi italiani ed europei, un patrimonio da cui attingere ispirazione ideale e forza morale, per affrontare le sfide della contemporaneità”.
La mattinata pisana è andata avanti con la Lectio Magistralis di Roberto Balzani, dell’Università di Bologna, dal titolo “1872-2022. L’Italia allo specchio di Mazzini”, e con l’intervento di Michele Finelli, Presidente Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana. Il finale musicale e narrativo è stato curato dal Coro dell’Università di Pisa e da una delegazione di studenti.