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Sono state inaugurate due nuove panchine inclusive al Parco Bella di Mai. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dei rappresentanti istituzionali ( l’assessora comunale alle politiche sociali Carla Cocilova, l’assessore ai lavori pubblici Mattia Belli e alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione ), dei soci Coop Valdera e dell’associazione Asha.
“Le panchine inclusive che inauguriamo in questo parco centrale cittadino, che già in passato aveva visto interventi legati al concetto di accessibilità sociale – ha sottolineato Carla Cocilova – sono frutto di una iniziativa nata in collaborazione con l’associazione Asha Pisa onlus, che si occupa di disabilità, sport e partecipazione, pensando di fare diventare questo parco ancora di più un luogo simbolo del protagonismo e della partecipazione delle persone con abilità diverse all’interno della nostra comunità. Oggi inauguriamo le panchine, ma diamo anche avvio ad un percorso di sperimentazione e di cogestione di questo parco da parte dell’associazione stessa, che potrà qui svolgere tutta una serie di attività all’aperto. Siamo riusciti a realizzare queste panchine grazie al contributo della sezione soci Coop Valdera che ha sostenuto economicamente parte di questa iniziativa”.
“Abbiamo partecipato a questo progetto per la realizzazione delle panchine inclusive perchè, come sezione soci Coop Valdera – ha spiegato la presidente Liviana Canovai – stiamo lavorando e continuiamo a lavorare sul tema dell’inclusione, perchè questo fa parte del piano sociale di Unicoop Firenze, che ogni sezione, sul proprio territorio, realizza, legandolo alla solidarietà. Questo è un primo momento per realizzare poi tutta una serie di interventi e di progetti legati all’inclusione e al venire incontro alle persone con disabilità”.
“Questa iniziativa per noi significa far conoscere e ampliare la cultura della disabilità – ha detto il presidente di Asha Pier Luigi Bellucci – ma non solo, perchè una struttura come la panchina inclusiva può essere utile non solo per chi è su una sedia a rotelle, ma anche ad una mamma con un passeggino o una persona incidentata momentaneamente. Lo scopo è non pensare solo alle persone disabili, ma a lanciare un messaggio comprensibile e condivisibile a tutti.”