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A San Miniato, un’installazione sugli stereotipi di genere. E a maggio arriva Eco d’Eva Festival

 Una lunga distesa di panni installati lungo la scalinata del Santissimo Crocifisso sono l’idea alla base di “Iconos”, l’installazione artistica temporanea a cura di GasArti, pensata per la Giornata Internazionale della donna, con la quale si segna l’avvio di un percorso artistico che si concluderà nel mese di maggio con la realizzazione dell’Eco d’Eva Festival e avrà come filo conduttore l’abbattimento degli stereotipi di genere. A cura dell’associazione GasArti e di Federica Caponi autrice della graphic novel “Eco dal fosso”, con l’Assessorato alle Pari Opportunità, coinvolgendo alcune realtà associative del territorio, e inserita nel cartellone delle iniziative della Festa della Toscana, sostenuta dalla Regione Toscana, questa rassegna si svolgerà in quattro date (14,15, 28 e 29 maggio 2022), appuntamenti durante i quali verranno utilizzati molteplici linguaggi artistici per riconoscere e destrutturare gli stereotipi di genere.A presentare l’installazione sono stati il sindaco di San Minato Simone Giglioli, l’assessora alle pari opportunità Elisa Montanellidon Roberto Pacini vicario generale della Diocesi che ha concesso l’utilizza della scalinata, Federica Caponi e Simone Ferretti di GasArti Produzioni ed Elisa Forfori presidente dell’associazione Frida.“L’installazione si fonda sul concetto della visione, una visione altra, un’altra prospettiva, un nuovo punto di vista che possa dare un’altra riconducibilità al ricordo – spiega Simone Ferretti di GasArti, curatore dell’installazione –. I panni installati incarnano una scintilla di quotidianità posta in un luogo inaspettato che rievoca e celebra il gesto e la memoria di esso, dando sostanza a ciò che potrebbe apparire scontato”. L’obiettivo è quello di promuovere interventi creativi ed artistici attinenti a tematiche sociali, con la volontà di destrutturare gli stereotipi di genere, partendo proprio da essi. “Il festival di maggio sarà un contenitore di eventi in cui verranno offerti spunti di riflessione, performance dal vivo, videoproiezioni, installazioni sul territorio, prodotti editoriali sul tema degli stereotipi, attraverso il coinvolgimento di professionisti del mondo dell’arte, della psicologia e dell’insegnamento – spiega Federica Caponi -. Saranno mostrati, attraverso linguaggi diversi, gli stereotipi di genere e si cercherà in primo luogo di mostrarli, anche in tutti quegli ambiti dove si può pensare che non ci siano, per poi di smontarli“. Quattro gli appuntamenti del festival e tutti nel mese di maggio: la prima parte del programma (14 maggio e 15 maggio), organizzata da GasArti e dal Comune di San Miniato, con il contributo della Regione Toscana, sarà dedicata a “Il valore delle immagini e gli stereotipi di genere” e a“Il ruolo della comunicazione nella creazione di stereotipi di genere. Quando il linguaggio diventa aggressivo: dall’Enciclopedia della donna (1964) agli haters e  al cyberbullismo”. Nella seconda parte, organizzata da GasArti sempre con il contributo della Regione Toscana, il 28 maggio, ci saranno una serie di iniziative su “Gli stereotipi e la voce”, per concludere la rassegna con l’evento-laboratorio del 29 maggio “Mettersi nei panni di”. Saranno coinvolti attivamente nel progetto anche un gruppo di adolescenti e di bambini attraverso alcuni laboratori che si svolgeranno durante questi mesi.“Da qui inizia un lavoro che portiamo avanti da molto tempo per sensibilizzare sul tema della violenza – dichiarano il sindaco Simone Giglioli e l’assessora alle pari opportunità Elisa Montanelli –. Agire sulla sfera emozionale ed emotiva, insegnare a riconoscere la rabbia e un linguaggio violento, individuare ciò che spesso nella nostra società passa inosservato e viene banalizzato, ma in realtà è lo specchio del substrato culturale patriarcale che ci portiamo dietro da sempre, significa provare a dare una forma diversa di lettura della realtà e della società, per la costruzione di un linguaggio e di comportamenti non discriminatori, rispettosi della diversità, del ruolo della donna e dell’autodeterminazione femminile. Significa prevenire. Ringraziamo GasArti, Federica Caponi e tutte le associazioni che partecipano al progetto, oltre alla Diocesi per averci permesso di realizzare l’installazione sulla scalinata del Santissimo Crocifisso. E vi diamo appuntamento al mese di maggio con l’Eco d’Eva Festival“.