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Via libera al ritorno di 26 mila turisti dalla Russia che prima della pandemia erano venuti in vacanza in provincia di Pisa per trascorrere una vacanza tra arte, cultura, natura e prodotti tipici. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Pisa sulla base dei dati Istat in riferimento al provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri con il presidente Draghi che consente l’arrivo in Italia degli stranieri con certificati di guarigione o vaccinali da più di sei mesi compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia con l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. La presenza dei turisti dalla Russia è andata via via crescendo nel tempo passando da poco più di 13 mila del 2017 a oltre 26 mila del 2019 ma l’emergenza sanitaria, unita alle altre limitazioni, avevano fatto crollare i loro arrivi (- 82%).
“Per la provincia – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa nonché Presidente Coldiretti Toscana – si tratta di una svolta importante dopo che lo scorso anno gli arrivi dalla Russia sono praticamente azzerati passando da quasi 27 mila a poco più di 4 mila con pesanti effetti sull’economia, sull’occupazione e sui servizi connessi con una perdita stimata in circa 7 milioni di euro. La Toscana è sicuramente tra le mete preferite dai turisti russi dove molti sono stati anche gli investimenti in campo immobiliare. Il ritorno dei vacanzieri dalla Russia nella nostra terra è strategico per l’ospitalità turistica nelle località più gettonate anche perché i visitatori da questo paese hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. E’ un altro piccolo passo verso la normalità dopo il superamento dell’obbligo del tampone per i viaggiatori provenienti dai 27 Paesi dell’Unione Europea a cui servirà il solo green pass per poter tornare a soggiornare nella nostra regione e nel nostro paese. La loro assenza si è stata molto pesante per gli agriturismi dove abbiamo registrato oltre il 60% di presenze in meno. E se contiamo che gli stranieri incidono per quasi il 60% sul totale degli arrivi è presto fatta la dimensione del danno economico per le strutture, per i territorio e per le filiere connesse”.
Coldiretti stima che 1/3 della spesa turistica sia destinata proprio all’alimentazione per consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi e acquisto di vino e specialità alimentari da riportare a casa. Gli agriturismi in provincia di Pisa, che conta circa 500 strutture autorizzate, sono il simbolo dell’accoglienza rurale e del turismo all’aria aperta a contatto con le tradizioni e la vita contadina. “Il superamento dell’obbligo del tampone, che per molti ha rappresentato un grande limite e così per il via libera dei vaccinati con Sputnik, porta con se il significato di un ritorno ad una graduale normalità che stiamo ottenendo grazie al piano vaccinale. – conclude Simone Ferri Graziani, Presidente Terranostra Pisa Livorno – Vogliamo continuare ad essere fiduciosi per il futuro e per la nostra terra consapevoli che il turismo rurale rappresenta una fetta importante dell’accoglienza e dell’identità del nostro Made in Tuscany”.