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Gli ambientalisti pisani che fin dal Referendum sul Traffico del 1988 sostengono la necessità di un trasporto pubblico elettrico in sede propria (tram e tram-treno) per realizzare una mobilità sostenibile che riduca drasticamente il numero di auto in circolazione, non possono che gioire per le scelte che sembrano finalmente emergere a livello dei Comuni dell’Area Vasta costiera.
Positivo che le tre amministrazioni insieme pensino a collegamenti di tipo tranviario tra le città e i principali paesi dell’Area Vasta (Cascina, San Giuliano, Viareggio) utilizzando binari esistenti o da installare ex-novo (per Lucca in primis) citando esplicitamente la tecnologia del tram-treno, unica che permette ai convogli di tipo tranviario di viaggiare anche sulle linee urbane delle città.
Positivo che si metta mano sia ad un aggiornamento tecnologico ed impiantistico della linea Pisa-Firenze attuale per velocizzarla e inserire nuovi treni, sia che ci si impegni a progettare un masterplan per la realizzazione di una nuova linea per Firenze, sulla quale, per noi, far andare sia i treni no stop sia i treni che fermano solo alle tre-quattro fermate principali, in modo da liberare la linea attuale da gran parte del traffico e trasformarla in una linea di tram-treno d’Area, aumentando la cadenza e le fermate (similmente alla linea per Lucca).
La Città ecologica ritiene che sia necessaria l’integrazione con le linee urbane nei capoluoghi, Livorno e Pisa in particolare, le città che hanno progetti al riguardo. Come le linee urbane sono monche senza un collegamento tranviario d’Area Vasta così i collegamenti su ferro nell’Area Vasta hanno una valenza limitata se non collegati direttamente, senza rotture di carico, con le linee urbane nei poli principali della rete.
Riteniamo infine necessaria maggiore attenzione al collegamento tranviario interurbano tra Calambrone e la città di Pisa. Dalle notizie di stampa sembra che per esso si segua la linea ferroviaria attuale, forse raddoppiandola.
La Città ecologica ritiene sbagliato per tale collegamento escludere quello litoraneo cioè quello per Calambrone, Tirrenia, Marina.
Non è possibile sprecare questa occasione e non verificare come realizzare questa linea tranviaria. che è l’unica infrastruttura in grado di garantire una mobilità sostenibile verso il litorale nei mesi estivi e dare alle località litoranee nuove opportunità di vita per il resto dell’anno.Riteniamo che i 110.000 € di finanziamento ottenuti dal Comune di Livorno per lo studio di fattibilità debbano essere utilizzati (semmai integrandoli con fondi del Comune di Pisa) anche per studiare e confrontare i due percorsi e verificare la possibilità di una loro integrazione.