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È scomparso la sera del 18 gennaio il professor Giancarlo Fasano, a lungo docente di Letteratura francese all’Università di Pisa, in pensione dal 2005. Nato ad Asti il 9 gennaio 1932, il professor Fasano ha conseguito la laurea in Lettere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo pisano e il diploma della Scuola Normale Superiore nel 1954.
Negli anni 1963-1965 ha ricoperto il ruolo di assistente ordinario di Lingua e Letteratura Francese presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa poi, nel 1965, è stato traferito alla stessa cattedra della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Firenze e nel 1969 presso l’Università di Cagliari.
Nel 1972 il professor Fasano è stato nominato professore straordinario di Lingua e Letteratura Francese presso l’Istituto Universitario di Magistero di Catania, trasferendosi a Pisa nel 1973. Nel 1975 è stato nominato ordinario della stessa cattedra presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa.
Il professor Fasano è stato direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze dal 1995 al 2002, di cui era stato in precedenza vicedirettore.
Nel 1985 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino.
Per chi volesse portare un ultimo saluto al professore, da giovedì 20 gennaio alle 15.00 fino a venerdì 21 alla stessa ora, la salma sarà alla Pubblica Assistenza di Pisa in via Bargagna. Alle 15 di venerdì 21, sempre alla Pubblica Assistenza, si terrà una breve cerimonia di commemorazione.
Inviamo qui di seguito un ricordo del professor Fasano scritto da Barbara Sommovigo, sua allieva e oggi professoressa di Letteratura francese all’Università di Pisa.
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Giancarlo Fasano ci ha lasciati la sera del 18 gennaio, qualche giorno dopo aver compiuto 90 anni.
Ha insegnato nella nostra università per tanti anni e molti tra noi lo hanno avuto come collega, amico e sicuramente ricordano il suo modo di essere. Sempre accogliente, cortese senza cerimonie, riservato ma non distaccato e sempre attento, molto attento, interessato, in ascolto. Con il sorriso appena accennato. O almeno questo fu quello che mi colpì maggiormente quando lo incontrai per la prima volta.
Frequentai due corsi con lui, scoprendo solo col tempo che i temi e gli argomenti che avevamo trattato a lezione erano quelli delle sue ricerche, delle sue riflessioni di studioso. Oggi diremmo che coniugava didattica e ricerca. Lo ha sempre fatto. Un corso sulla commedia del Seicento – o, per usare la definizione dello stesso Fasano, della forma-commedia (Persistenza e fluttuazioni della forma-commedia, 1994; Corneille critico delle sue commedie, 1965). L’altro corso era sulla poesia (Il silenzio e la parola, 1997; Larme, 1994; Per una storia dell’uso e della funzione dei titoli in poesia, 1989). Il testo al centro della riflessione: parole, sintassi e struttura venivano scandagliate, con cura. Il rigore delle sue analisi: l’insegnamento più prezioso.
Il suo modo di riflettere, di studiare non poteva prescindere dalla modalità, dal “come”. E così, per il progetto sulle concordanze dell’opera poetica di Ronsard, Fasano si rivolse all’Istituto di Linguistica computazionale di Pisa, fiducioso di poter trovare nelle nuove tecnologie (fu il primo ad avere un computer in Istituto, come si diceva all’epoca) e nella linguistica computazionale un valido e insostituibile aiuto per le sue ricerche. L’edizione elettronica delle opere complete di Ronsard è stata pubblicata nel 2002 (Nino Aragno editore). Allo stesso tempo, in Istituto, allestiva una stanza della ricerca dove laureandi e dottorandi avevano a disposizione computer e strumenti elettronici per poter lavorare ai loro progetti. Per l’epoca, una consapevolezza tanto rara quanto precoce di quale potente mezzo di ricerca fosse offerto dall’informatica.
Giancarlo Fasano riusciva a coniugare il suo lavoro di studioso e di docente con l’impegno nelle istituzioni, con l’impegno civile. Fu direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature romanze tra il 1995 e il 2002. Fece parte di quel primo gruppo di persone che costituirono il CUN negli anni ’80. Stava dentro l’istituzione, si adoperava per farla funzionare meglio, ne vedeva i limiti e se ne assumeva la responsabilità.
A Pisa era arrivato come allievo della Scuola Normale dove, nel 1954, si era laureato con Luigi Russo con una tesi intitolata Le idee di Giacomo Leopardi sull’arte. Dopo aver insegnato per qualche tempo nella scuola secondaria inizia la sua esperienza universitaria. Negli anni 1963-1965 ricopre il ruolo di Assistente ordinario di Lingua e Letteratura francese nel corso di laurea in Lingue e Letterature straniere presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Ateneo pisano; nel 1965 è chiamato presso Università di Firenze, e dal 1969 presso quella di Cagliari. Nel 1972 è professore straordinario di Lingua e Letteratura francese presso l’Istituto Universitario di Magistero di Catania, e nel 1975 diventa professore ordinario di Letteratura francese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa, dove rimane fino alla fine della sua carriera universitaria.
Nel 2013, per la Revue Italienne d’études françaises, pubblica il suo ultimo contributo: la traduzione commentata delle Stances del Cid di Corneille.
Giancarlo Fasano non voleva essere considerato come un maestro, diceva che non ne aveva la vocazione. Rispetteremo la sua volontà. Certo è che la raffinatezza dei suoi studi, il rigore sul lavoro, l’impegno civile e istituzionale sono stati e resteranno punti di riferimento imprescindibili.