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Via alle domande di ristoro Covid-19 per le imprese commerciali, turistiche e della ristorazione dei centri storici di tutti i comuni toscani, ma anche dei comuni termali o finiti in ‘zona rossa’ con un’ordinanza nel 2021. Le richieste possono essere inoltrate da ieri 17 gennaio, e c’è tempo fino alle ore 17 del 4 febbraio: quasi tre settimane a disposizione.
E’ previsto un contributo di 2500 euro per attività. Per goderne occorre poter dimostrare un calo di fatturato, tra il 2019 e il 2020, di almeno il 30 per cento. Chi ha avviato l’impresa nel 2020, nell’impossibilità di un confronto tra i due anni, si vedrà riconoscere un contributo forfettario da mille euro. L’aiuto potrà essere cumulato anche con eventuali altri ristori ricevuti in precedenza, naturalmente al massimo fino a concorrenza delle perdite dichiarate: in questo caso le aziende saranno collocate in fondo alla graduatoria e sarà data precedenza a chi finora non ha beneficiato di alcun aiuto. Sarano però escluse le imprese che hanno partecipato ai bandi riservati ai comprensori sciistici, ai bus turistici, alle discoteche, matrimoni ed eventi privati, parchi a tema, gestione di stabilimenti termali ed allestimento fiere, convegni ed eventi pubblici.
Per finanziare il bando, pubblicato sul sito di Sviluppo Toscana (https://www.sviluppo.toscana.it/ristori_centri-storici), la Regione ha stanziato 18 milioni e 269 mila euro. La misura è parte della ‘manovra’ sui ristori Covid varata dalla dalla giunta regionale prima della fine dello scorso anno e che valeva ben 21 milioni di euro: 21 milioni di ristori e contributi a fondo perduto che si sommano ai 34 milioni già stanziati con i precedenti bandi, per oltre 61 milioni di euro di risorse messe in campo in un anno. Con quello sui centri storici, sono al momento sette i bandi di ristoro aperti in questo momento: sei scadranno a gennaio. Un ottavo si aprirà tra una settimana ed interesserà le aziende di informazione locale.