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I beneficiari di reddito di cittadinanza impegnati in progetti di utilità collettiva

Sessanta mila euro per l’organizzazione e la gestione dei Puc, i progetti di utilità collettiva svolti dai beneficiari di Reddito di Cittadinanza (RdC) che hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro con il Centro per l’Impiego o un Patto per l’Inclusione con i servizi sociali. Anche i comuni della Zona Pisana sono pronti a partire con i progetti che vedranno i percettori di RdC impegnati per almeno otto ore la settimana in interventi sociali, ambientali, culturali, artistici, formativi e di tutela dei beni comuni: nell’ultima Assemblea dei Soci della SdS Pisana, che si è svolta il 30 dicembre scorso, infatti, sono stati approvati lo schema di avviso pubblico, la scheda di progetto e lo schema di accordo che dovranno essere utilizzati da tutti i comuni della Zona interessati a promuovere PUC nel proprio territorio con il coinvolgimento degli enti del terzo settore, l’esito di un percorso portato avanti con il sostegno di Federsanità Toscana e  “gli ultimi atti che ancora mancavano per mettere in moto la macchina” sottolinea l’assessora comunale alle politiche sociali di Vicopisano Valentina Bertini, che per conto della SdS sta seguendo direttamente l’attivazione dei Puc nella Zona Pisana.

Per i percettori di RdC individuati da Centri per l’Impiego e Servizi Sociali, la partecipazione è obbligatoria: in caso di assenza non giustificata, infatti,  dopo tre richiami, scatta la decadenza dal beneficio. “Ma i Puc non sono e non devono essere un adempimento formale per percepire il Reddito di Cittadinanza, semmai un’occasione di restituzione alla comunità e qualora ve ne sia la possibilità anche di riqualificazione professionale – prosegue Bertini – dato che i progetti dovranno essere individuati, certo a partire dai bisogni delle comunità ma anche tenendo conto delle opportunità che le risposte ai tali bisogni offrono in termini di empowerment, ossia di rafforzamento delle capacità e competenze, delle persone coinvolte”.

I 60mila euro saranno destinati a sostenere le spese necessarie per l’implementazione dei progetti: “Dalle copertura assicurativa contro infortuni e malattie alla fornitura di eventuali dotazioni antinfortunistiche o del materiale e degli strumenti necessari per realizzare i progetti – esemplifica il Presidente della SdS, e sindaco di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio -: a scanso di equivoci, l’impegno richiesto alle persone coinvolte è a titolo completamente gratuito e non è in alcun modo assimilabile ad attività lavorativa dato che non è consentito per legge che esse svolgano mansioni in sostituzione di personale dipendente dell’ente pubblico, dell’eventuale ente gestore del servizio o del soggetto del privato sociale”.

“Noi ci crediamo e siamo convinti che, dopo gli atti approvati nell’ultima riunione dell’assemblea, si possa procedere speditamente all’attivazione dei progetto  – concludono Di Maio e Bertini -: abbiamo portato a conclusione un lavoro lungo mesi, e più difficile di quello che ipotizzavamo a causa delle complessità della normativa che non ci ha consentito di metterci in moto prima. Ora, però, ci siamo: è il momento di partire”