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Green Pass, Confcommercio: “Negozi discriminati rispetto alla grande distribuzione”

“Siamo veramente all’assurdo: dal 1 febbraio chi non ha il Green pass potrà acquistare il quotidiano al supermercato, ma non in edicola, così come ad esempio neanche profumi, televisori e capi d’abbigliamento nei negozi specializzati”. Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli commenta duramente il nuovo Dpcm e la risposta a una Faq che fissa l’elenco di attività esonerate dal chiedere il Green pass. “L’accesso alla grande distribuzione in pratica è libero, mentre nei negozi entra solo chi ha la certificazione. Una disparità inaccettabile che favorisce a dismisura la concorrenza sleale a danno dei negozi al dettaglio! Sembra davvero di essere tornati agli illogici provvedimenti d’urgenza dei primi mesi della pandemia, non vorrei che l’elezione del prossimo presidente della Repubblica stesse distraendo eccessivamente chi ci governa”.

Una misura che lascia sgomenti gli imprenditori: parla di “una vera e propria bastonata” il presidente Federazione Moda Italia Confcommercio Pisa Lorenzo Nuti. “Un regalo alla grande distribuzione che colpisce ancora i nostri negozi, già tartassati su più fronti da due anni a questa parte. Facciamo i salti mortali per sopravvivere tra calo dei consumi, crisi da Covid e caro bollette e siamo ancora colpiti con un provvedimento iniquo e discriminante. Abbiamo sostenuto il Green pass come strumento funzionale ad accelerare la campagna vaccinale, aumentare il livello di sicurezza e di conseguenza evitare la chiusura delle attività. Ma non possiamo tollerare che diventi un mezzo per creare figli e figliastri tra le imprese.

“Abbiamo sempre accettato regole e disposizioni con grande responsabilità” precisa Nuti, “investendo per garantire alla clientela una fruizione sicura delle nostre attività. Ma non possiamo stare in silenzio davanti a questa discriminazione”.

“Il Governo dovrebbe tornare sui suoi passi prima del 1 febbraio per una questione di principio e per evitare altre perdite di incassi e fatturato alle nostre attività già provatissime” afferma il presidente di edicole e cartolibrerie Confcommercio Provincia di Pisa Luca Ravagni. “Non si capisce in base a quale principio si rende obbligatorio il Green pass per entrare in negozio e non per il supermercato, tanto più che i clienti si fermano in negozio giusto il tempo necessario per gli acquisti e condividono lo spazio con un numero decisamente inferiore di persone rispetto a un qualsiasi supermercato e ipermercato. Ci sentiamo ancora una volta discriminati e colpiti da troppe regole che ostacolano il nostro lavoro e scaricano su noi negozianti l’onere dei controlli. Sarebbe stata auspicabile una semplificazione e un trattamento più equo per tutti”.

Una richiesta, unanime, che si unisce a quella di prevedere nuovi ristori per le imprese, ma anche arginare i costi. “I contributi a fondo perduto servono per pagare le bollette, c’è bisogno di nuovi sostegni e soprattutto di una politica che metta un freno agli aumenti incontrollati del caro-energia, con luce e gas raddoppiati del 100% rispetto all’anno scorso. Di questo passo, e a fronte di incassi sempre più bassi, per molte imprese licenziare sarà l’unico modo per sopravvivere”.