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Calcio Femminile: il futuro dello sport, nel settore femminile, non è per tutti uguale

Dopo la caduta di Kabul, un gran numero di donne tra cui giornaliste, atlete, attiviste, mi telefonano spesso e mi dicono: “Aiutaci, rivolgiti all’istituzione con cui sei in contatto e aiutaci ad uscire da questo inferno”. Oggi, mi ha chiamato Halima Sangar, famosa come “madre degli sport afghani”. Halima Sangar ha potuto recentemente uscire dal Paese, ma sua figlia, che ha fatto parte della squadra di pallacanestro femminile afghana, è ancora in Afghanistan e sua madre sta cercando ogni modo per far partire anche lei. Da 40 anni, Halima Sangar fa l’allenatrice. Faceva sport quando era presidente Daud Khan, tra il 1973 e il 1978, e fa sport anche adesso. È stata testimone della nascita e del crollo dei governi in Afghanistan e ha aiutato le donne a fare sport. Le storie più tragiche e i giorni più difficili li ha vissuti sotto il dominio dei talebani. Fare l’allenatrice sotto il regime talebano è molto difficile, perché alle donne non è permesso fare sport. Ciò nonostante, ha istruito le donne sotto il precedente regime talebano per cinque anni. Non era facile farlo.