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Alberghi, una crisi senza fine: “Un lockdown mascherato, non possiamo andare avanti così”

“La nuova ondata di contagi sta assestando il colpo di grazia a una categoria già devastata dalla pandemia. Senza un intervento deciso da parte del Governo il 2022 potrebbe essere l’ultimo anno di attività per molti alberghi del nostro territorio”. Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli lancia l’allarme sulla situazione drammatica di alberghi e strutture ricettive: “Specialmente gli operatori che lavorano nelle città d’arte come Pisa stanno pagando a caro prezzo gli effetti della variante Omicron, che ha riportato il Paese a un lockdown mascherato: andamento dei contagi e paura di viaggiare paralizzano di nuovo il lavoro degli albergatori e mettono in ginocchio l’intero comparto turistico-ricettivo”.

“I dati Istat sulla movimentazione turistica nei primi mesi del 2021 dicono che in media le strutture ricettive hanno perso il 40% dei clienti rispetto al periodo pre pandemia, e gli alberghi di Pisa nel 2020 hanno registrato perdite di fatturato fino all’80%. Il Governo deve darsi una mossa per sostenere questo settore o gli operatori non ce la faranno ad andare avanti”.

Un quadro preoccupante confermato dal presidente di FederAlberghi Pisa Andrea Romanelli. “Ci eravamo illusi che il 2021 fosse migliore del primo anno di pandemia, ma a parte l’ultima settimana di luglio, il mese di agosto e la piccola boccata di ossigeno di “Lucca Comics” siamo tornati a fare i conti con la realtà” afferma. “Gli alberghi in città hanno raggiunto a fatica il 50-60% di occupazione, con cali in media del 40% rispetto al 2019. Numeri che non bastano neppure a coprire i costi fissi”.

“La sacrosanta salvaguardia della situazione sanitaria non può andare a scapito dell’economia del Paese. Da parte del Governo servono aiuti strutturali e facilmente accessibili” la richiesta di Romanelli.”Quelli ricevuti durante la pandemia coprono nel migliore dei casi meno del 10% delle perdite registrate, ma di fatto sono stati dati con la mano sinistra e tolti con la mano destra, visto che tra ottobre e novembre è venuta meno la sospensione delle cartelle esattoriali e nel giro di quattro settimane i contribuenti si sono dovuti mettere in pari con le cartelle scadute”

“Indispensabile poi la proroga della cassa integrazione, ad oggi non riconfermata, e una semplificazione della burocrazia che ingolfa il sistema dei ristori. Durante la sua visita a Pisa il ministro del Turismo Garavaglia annunciò l’uscita dei decreti attuativi per il Bonus Hotel e contributi a fondo perduto, ma ad oggi dobbiamo affrontare 26 procedure burocratiche e amministrative da espletare per la presentazione delle domande, con la scadenza fissata alla fine di febbraio”.

“Non ce la facciamo ad andare avanti così: gli alberghi non raggiungono neanche il 30 – 40% di occupazione, con l’aggravio dell’aumento dei prezzi di luce e gas che stanno portando bollette rincarate di oltre il 50 – 60%. Dopo due anni di pandemia speravamo almeno di poter riqualificare le nostre strutture, in vista di una ripresa che non arriverà prima del 2023. Invece ci mancheranno i mezzi per farlo e perderemo ulteriore competitività rispetto a paesi come Grecia, Turchia, Spagna ed Egitto che si stanno già muovendo. Quando arriverà la ripresa per molti potrebbe essere ormai troppo tardi” conclude il presidente di FederAlberghi Pisa.