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Emozionante ritorno in presenza per l’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, culminata con l’intervento della rettrice Sabina Nuti e con la lectio magistralis dell’avvocato generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli, sul ruolo delle donne nella Pubblica amministrazione. Dinanzi al presidente della Giunta regionale toscana Eugenio Giani, al presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo, al sindaco di Pisa Michele Conti, a numerose autorità, la rettrice Sabina Nuti ha ricordato gli obiettivi raggiunti e, soprattutto, ha presentato le sfide del prossimo anno. Le sfide interessano tutti gli ambiti di attività (formazione, ricerca, terza missione, per portare impatto sulla società) e sono caratterizzate dal filo comune di un potenziamento, grazie anche al piano di sviluppo edilizio. Durante la cerimonia un’emozione particolare per il riconoscimento a Paolo Dario, professore emerito ed ex prorettore alla terza missione, che ha passato il testimone a Marco Frey, nuovo prorettore alla terza missione. Ecco alcuni passaggi della relazione della rettrice Sabina Nuti.
“Il 2021, come il 2020, è stato un anno caratterizzato dallo sforzo profuso a tutti i livelli nella lotta alla pandemia da un lato e dalla capacità di resilienza dall’altro, dall’impegno di molti soggetti, pubblici e privati, nel far fronte in ogni campo all’emergenza, cercando di non venir meno alla propria missione e, se possibile, potenziarla. In questa stessa prospettiva si è mossa la Scuola Superiore Sant’Anna e non da sola. Ringrazio il Consiglio di Amministrazione federato, in particolare il presidente Salvatore Rossi per la competenza e saggezza con cui ha condotto la nostra federazione formata da Sant’Anna, Scuola Normale e Scuola IUSS di Pavia. Il termine di questo anno segna la conclusione dell’esperienza federativa a tre ma anche l’avvio di un nuovo percorso di collaborazione con tutte e sei le Scuole universitarie superiori a Ordinamento Speciale”.
“Sono qui oggi e per questo li ringrazio, oltre ai professori Luigi Ambrosio e Riccardo Pietrabissa, rispettivamente direttore e rettore di Scuola Normale Superiore e Scuola IUSS Pavia, Andrea Romanino della Sissa di Trieste, Rocco di Nicola di IMT Lucca ed Eugenio Coccia di GSSI dell’Aquila. Abbiamo iniziato un percorso di collaborazione stretto sia sulle iniziative relative alla terza missione sia nell’ambito della ricerca, cercando sinergie sulle tematiche trasversali quali la salute, la scienza dei dati e la sostenibilità, tematiche fondamentali per affrontare le sfide di questo particolare momento storico. La Scuola Superiore Sant’Anna ritiene strategica questa collaborazione per consolidare e promuovere l’azione delle Scuole a Ordinamento Speciale nel contesto del sistema universitario italiano e nel sistema Paese, più che mai urgente e utile in questo lungo periodo pandemico, ormai trasformatosi in sindemico”.
“Il corpo docente della Scuola Superiore Sant’Anna, coadiuvato dal personale tecnico amministrativo, malgrado le difficoltà determinate da questo nuovo e temibile compagno di viaggio che è il Covid 19, nel 2021 ha mantenuto e incrementato, come già nel 2020, una grande capacità propositiva su tutti e tre gli ambiti della missione, registrando un tasso di crescita e di iniziativa senza precedenti. Già l’anno passato, nel 2020, la Scuola Superiore Sant’Anna, nel campo della ricerca, aveva infatti acquisito nuovi progetti per un valore complessivo pari a 38 milioni di euro, rispetto ad una media degli anni prevedenti pari a 22. Quest’anno ci incamminiamo verso la chiusura di dicembre con dati forse non comparabili con il 2020 ma registrando comunque un incremento significativo rispetto al triennio precedente. Si tratta di finanziamenti acquisiti grazie soprattutto a bandi europei, ma anche bandi nazionali, finanziamenti da fondazioni e, per il 15 %, da aziende private per progetti conto terzi. Anche questi ultimi fortemente orientati a promuovere l’innovazione come, per fare un recentissimo esempio, l’ultimo contratto di ricerca firmato tra Maxres e l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, che porterà ad un’innovazione radicale nel settore dei materassi mediante tecnologie biorobotiche ed intelligenza artificiale, valorizzando i risultati di un brevetto depositato congiuntamente dai due partner, basato su un’innovativa valvola deformabile per integrare una logica intelligente di controllo all’interno del materasso. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla rete di collaborazioni in primo luogo con il sistema della ricerca dell’area pisana e toscana ed in particolare il CNR, la Fondazione Monasterio, l’Università di Pisa e grazie al grande lavoro fatto dai sei istituti storici della Scuola Superiore Sant’Anna: Biorobotica, Scienze della Vita, Tecnologie della comunicazione dell’informazione e della fotonica, Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo), Economia e Management ai quali nel 2021 si è aggiunto un settimo Istituto, Intelligenza Meccanica”.
“La crescita negli ambiti della ricerca, della formazione e della terza missione necessita di risorse, di capitale umano e soprattutto di spazi. Nel 2021 ha preso avvio un nuovo sfidante piano edilizio di espansione della Scuola Superiore Sant’Anna. Partiamo dagli spazi per la ricerca. Abbiamo acquisito due edifici in precedenza presi in affitto. Situati alla Fontina, alla periferia di Pisa, ospitano i Laboratori Percro e Plantlab: vi assicuro che, per il settore pubblico, è un’impresa anche comprare un edificio per l’iter burocratico complesso. E poi il polo scientifico di San Giuliano Terme, il nostro sogno da anni. Sono stati previsti oltre dieci anni fa 10 edifici per accogliere i nostri laboratori di ricerca, soprattutto per le scienze sperimentali. I primi due edifici sono giunti in fase di progettazione esecutiva con un finanziamento integrativo da parte della Regione Toscana di 2,5 ml (ringrazio il Presidente Giani) e un contributo di 3,5 ml da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca. Una battuta di arresto nel 2020 e 21 per problematiche relative all’adeguamento della fase progettuale alle recenti normative CAM e poi grazie alla consulenza dei “tre saggi”, così li abbiamo chiamati alla Scuola, gli ingegneri Carani, Bentivoglio e Marchetti, e al consigliere avvocato Toscano, abbiamo ripreso il cammino e contiamo nel 2022 di poter aggiudicare la gara per l’appalto di costruzione. A ruota gli edifici 3 e 4, dove è in fase di predisposizione il quadro di fattibilità tecnico economico per poter partire anche con questi nuovi investimenti sperando anche nelle risorse del PNRR per la ricerca”.
“Per soddisfare le esigenze di spazio per l’amministrazione e per gli istituti delle Scienze sociali abbiamo firmato di recente un contratto di locazione per un periodo di 25 anni per l’uso di uno stupendo palazzo in via Santa Cecilia, a Pisa. Anche in questo caso ringraziamo la proprietà, nella persona di Alessandra Boyl, per aver risposto alla nostra richiesta di manifestazione di interesse e per la sua volontà a mettere a disposizione della Scuola Superiore Sant’Anna l’intero palazzo con il suo giardino interno, le sue sale prestigiose e i suoi spazi a pianterreno dove potranno essere ricavate 7 nuove aule. A breve inizieranno i lavori di ristrutturazione e speriamo di poter iniziare a usare questi spazi entro il 2023. Nel 2021 si è svolto e concluso l’intervento di restauro del chiostro di San Gerolamo, della sede centrale. Vi è però un’altra operazione avviata nel 2021 di grande importanza per la Scuola ma consentitemi anche per la città di Pisa: il complesso di Santa Croce in Fossabanda. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico, lo scorso anno, avevamo lanciato l’idea di ampliare la nostra capacità di accoglienza di allievi ordinari e Phd meritevoli con un accordo con il Comune di Pisa per l’utilizzo del complesso di Santa Croce in Fossabanda. Grazie al sindaco di Pisa Michele Conti e grazie al Comune di Pisa per averlo permesso. Il 18 novembre è stato firmato l’accordo di comodato gratuito per 20 anni dal termine della ristrutturazione. 70 camere con bagno in un complesso di spettacolare bellezza che torna così ad un utilizzo pubblico, aperto agli allievi ma anche a tutta la cittadinanza che vorrà visitarlo e goderne. Una grande sfida rimetterlo in funzione. E su questo permettetemi di ringraziare ancora la fondazione ‘Il Talento all’Opera’ che ha già finanziato la progettazione preliminare e che ci starà al fianco nel reperimento di fondi”.
“I risultati conseguiti dimostrano quanto sia importante rafforzare e crescere le competenze e i saperi disciplinari quale punto di partenza fondamentale ed ineludibile per una rigorosa ricerca scientifica ma è anche vero che la sfida non si ferma a questi traguardi. Il mondo in cui viviamo ci chiede di più. Ci chiede innovazione, curiosità, creatività e capacità di ascolto e comprensione delle problematiche che attanagliano la nostra società. E questo è ancora più vero per una Scuola universitaria superiore come la nostra, votata alle scienze applicate”.
“Spesso quando parliamo in particolare di trasferimento tecnologico si fa riferimento alla valle della morte, ossia alla difficoltà di percorrere l’ultimo miglio, le ultime fase della ricerca necessarie per ottenere prodotti e servizi capaci di penetrare un mercato e di ottenere successo. Direi che l’orientamento del Governo, dell’Europa e del PNRR è fortemente incentrato sulla capacità di legare fortemente ricerca e imprese, innovazione e mercati. Ne sono un pieno esempio gli ultimi bandi PON a cui la Scuola ha partecipato che hanno permesso di portare in squadra ben 28 Phd aggiuntivi e 8 ricercatori di tipo A, con la caratteristica essenziale di includere nel loro percorso alla Scuola Superiore Sant’Anna un periodo obbligatorio in azienda di almeno sei mesi su un totale di 3 anni. Ma il tema della valle della morte ossia della difficoltà di passare dalla fase prototipale alla sperimentazione in larga scala fino al miglioramento della qualità di vita della società in cui viviamo è presente non solo nelle scienze ingegneristiche ma anche in altre discipline, nelle scienze sociali e della vita (…) Il dibattito culturale presente alla Scuola Superiore Sant’Anna nell’ultimo anno ci ha portato a riflettere sul nostro assetto organizzativo e a immaginare sempre più una organizzazione che definirei ‘di missione’, ossia capace di rispondere a nuove sfide e articolarsi e riarticolarsi per combinare al meglio le sue potenzialità.
Oltre l’80 per cento dei nostri docenti e ricercatori hanno dichiarato nella recente indagine di clima organizzativo svolta nei mesi estivi di essere interessato a lavorare di più con un approccio interdisciplinare e stanno prendendo forma tre Aree trasversali, o meglio, come più correttamente le ha definite il Senato Accademico, centri di ricerca interdisciplinari, dove docenti di più istituti possono collaborare su temi centrali per il nostro futuro come la salute, la sostenibilità, la scienza dei dati e l’intelligenza artificiale.
“Si tratta di un orientamento strategico che permetterà alla Scuola Superiore Sant’Anna di non perdere le proprie basi scientifiche disciplinari ma di acquisire e costruire un nuovo metodo di lavoro, più complesso certamente ma essenziale per cambiare il passo della ricerca stessa. Se davvero ci proponiamo di essere una Scuola di eccellenza, a noi spetta il compito di sperimentare e aprire il cammino anche ad altre istituzioni universitarie interessate a superare gli steccati disciplinari che troppo spesso assomigliano a fortini di difesa corporativa più che a contesti fecondi dove costruire il sapere del domani”.
“Questo percorso di ricerca in prospettiva interdisciplinare riprende in parte l’esperienza dei due dipartimenti di eccellenza della Scuola Superiore Sant’Anna sulle tematiche relative alla scienza dei dati e dell’intelligenza artificiale, in parte si sviluppa sulle tematiche Health e Sostenibilità. In merito ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per aver creduto in questo percorso di risposta interdisciplinare da sperimentare nei prossimi 5 anni nelle aree interne della provincia di Lucca sulle tematiche appunto dello sviluppo sociale e tecnologico dei servizi socio sanitari vicini alle persone”.