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Da parte di Confagricoltura Toscana in questo momento c’è una doppia richiesta. La prima al Ministero delle politiche agricole: per il 2021 la Regione ha avviato il riconoscimento dello stato di calamità, ma la partita ora è a Roma. E spero che si prevedano azioni per tutelare le aziende colpite. La seconda è alla Regione: visti gli avvenimenti recenti è necessario che la Regione attui le misure previste nel Psr di difesa attiva per consentire alle aziende di affrontare gli investimenti previsti”. A dirlo il presidente sezione economica frutta per Confagricoltura Toscana Antonio Tonioni in riferimento ai problemi legati al freddo e a come si deve intervenire nelle prossime settimane.
“In questo momento – ha aggiunto – non ci sono criticità per il clima: a livello frutticolo è già stato tutto raccolto, mentre a livello orticolo alcune colture come bietola, spinaci e cavolfiore sono invernali e quindi ‘abituate’ a certe temperature. La speranza però è che non si ripetano le situazioni dell’anno scorso, per noi il 2021 è stato una tragedia. Nel momento del risveglio della campagna, tra febbraio e marzo, le temperature molto rigide possono creare problemi. Io spero che ciò che è accaduto negli ultimi anni – tra le grandinate del 2019, la gelata del 2020 e la mega gelata del 2021 – sia stata solo sfortuna però vediamo che il clima sta cambiando e dunque è necessario impostare un piano con la Regione”.
A livello di coltura, come spiegato da Tonioni, i mesi più a rischio “sono febbraio e marzo. Adesso i -4 o -5 gradi non creano particolari problemi: le stesse temperature in quei mesi, con il risveglio della campagna, possono invece portare criticità al settore. Per questo è necessario prevenire: se ad oggi non ci sono problemi, non è detto che si possa fare lo stesso discorso tra qualche mese”.