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Come vogliamo apparire, come appariamo: qual è la verità, chi siamo? Da questi interrogativi prende avvio “La seconda scelta”, lo spettacolo della giovane autrice Annick Emdin, che ne firma anche la regia insieme a Carlo Scorrano, in scena venerdì 26 novembre al Teatro Nuovo di Pisa, piazza della Stazione 16, con inizio alle ore 21.00. La storia è un racconto di formazione e di indagine della propria identità. Attraverso cinque adolescenti, i cui nomi sono Rafi, Jorik, Lola, Tahira, Muni, si esplorano diverse identità, come esse siano vissute e messe in dubbio nel momento dell’adolescenza. Si affronta il contrasto tra verità e apparenza, tra visione soggettiva e oggettiva, insieme alla ricerca di un riscatto dalle etichette, dall’emarginazione, dalla sensazione di essere senza futuro.
Il progetto narrativo alla base di questo spettacolo affronta i principali problemi delle nuove generazioni: la ricerca (vana) di un’identità politica, la risoluzione del conflitto esteriore tramite la violenza e interiore, tramite il farmaco; il confronto, durante l’adolescenza, con problemi nuovi, legati al mondo odierno (dal cyber bullismo al revenge porn)con problemi che esistono da sempre: la violenza di genere, l’alcol, le droghe, il razzismo, l’omofobia, l’emarginazione.
“Di Rafi si dice che è un fascista, che è pieno di soldi, che l’unica cosa che conta per lui è avere i vestiti firmati. Che è pazzo, una volta ha sparato a uno con un fucile… Di Jorik si dice che è un morto di fame, uno zingaro, e gira voce anche che sia finocchio, gli piace travestirsi, ci crederesti? … Lola lo sanno tutti che va con chiunque, esce sempre fino alle cinque del mattino, bacia tutti, è sempre ubriaca…. Tahira? Fa tanto la santarellina lei, si mette pure il velo, ma se vuoi ti passo un video che gira su internet, vedi cosa si fa fare. E Muni? Quello è uno strano, va a giro a dire che siamo tutti schedati, che ci controllano, ha sempre i vestiti lerci, poi puzza… ed è uno sfattone, è un tossico, una volta ha pure vomitato in classe, che schifo”. Sono alcuni frammenti dello spettacolo, frasi che nascono etichette, verità e identità: presunte o reali?
Con la regia di Annick Emdin e di Carlo Scorrano, lo spettacolo esplora diversi linguaggi: dal puro teatro di parola (i dialoghi tra i ragazzi) ai video social scintillanti che mostrano come i ragazzi si vedono, fino a proiezioni di ombre e giochi di luce. Da momenti di movimento puro, con la narrazione mimica e il teatrodanza, alla ricerca musicale che spazia tra i generi favoriti dagli adolescenti, dalla disco alla trap al neomelodico napoletano, ritmi che si mescolano però ad altre musiche, “dentro” le anime dei ragazzi, che loro lo vogliano o meno: canti di chiesa, canzoni balcaniche, pezzi di cantautorato o musica pura. “In questo intenso ritmo di suggestioni lo spettacolo conduce lo spettatore a comprendere che è nella gentilezza, nel tendere una mano l’uno verso l’altro, nell’andare oltre le etichette e le paure, che sta il vero riscatto”, sottolineano autrice e regista.
“La seconda scelta” – La scheda
Produzione BinarioVivo – Levana Teatro
Drammaturgia Annick Emdin.
Regia Annick Emdin, Carlo Scorrano.
Aiuto regia Francesca Orsini.
Attori Carlotta Zanoboni, Laura Boriassi, Alessandro Caroti, Andrea di Silvio, Giovanni Costamagna.