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“In Toscana la situazione relativa all’olio è molto variegata.Sulla costa, in particolare Grosseto ma anche Livorno e Pisa, la produzione non è molto inferiore all’anno scorso, annata che era stata buona. La situazione cambia invece nell’aretino e nel fiorentino: qui il calo è di oltre il 60%. Noi come frantoio, con 400 soci, facevamo 15000 quintali di olive, adesso siamo a 3500”.A dirlo è Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini, che traccia un quadro dell’annata 2021 della raccolta delle olive.
“A livello regionale – aggiunge – possiamo stimare un calo della produzione del 50% ma è appunto necessario dividere zona per zona. Nella costa sono stati messi a dimora oliveti nuovi, super intensivi e irrigati, nel fiorentino invece le piante sono più che altro da paesaggio. Logico dunque che la differenza sia netta. Tutto è collegato alla meccanizzazione: in pianura meccanizzare è più facile, mentre in collina è complesso anche solo per le pendenze. Dunque assistiamo a differenze tra chi riesce a raccogliere in un giorno 400 quintali di olive e chi raccoglie a mano ed è bravo se arriva a 3 quintali”.
Il vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini spiega poi che i prezzi “per una bottiglia da un litro vanno dai 13 ai 20 euro. Per una bottiglia di olio biologico il costo è superiore, si parte da 18 euro. Però preciso una cosa: se dovessimo andare soltanto dietro ai costi di produzione la forbice tra chi può meccanizzare e chi può raccogliere a mano sarebbe enorme”.
Chiusura sulla resa: “Quest’anno è buona, così come la qualità – spiega Baragli -. La resa è del 20%, ciò significa che un quintale di oliva fa 20 kg di olio, dati inusuali rispetto al passato, dove una resa buona era già al 15%”.