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Massimo Anselmi, presidente dell’Arezzo, squadra militante nella serie C girone A, è intervenuto ai microfoni di calciofemminileitalia.it. Parla di calcio femminile e dei pogetti della società. Di seguito un estratto dell’intervista:
Cos’è per lei il calcio femminile e cosa trova di speciale in questo sport?
Iniziamo a dire che il calcio femminile è a tutti gli effetti uno sport interessante e io mi batto per farlo capire a più persone possibili. Il calcio mi emoziona in tutti i suoi aspetti. Le ragazze, inoltre, fanno degli enormi sacrifici dividendosi tra scuola, lavoro, allenamenti, spesso alle 18,30 con basse temperature, e partite della domenica.
Qual è la filosofia della sua società?
Comunicare tutta la bellezza del calcio femminile in ogni sua forma e per fare questo abbiamo voluto fortemente coinvolgere la città giocando le nostre partite interne allo stadio Comunale “Città di Arezzo” oltre alla diretta televisiva delle partite in una televisione del nostro territorio. Credo che tutto ciò sia molto importante per una squadra che milita in Serie C.
Sappiamo che tra i vari progetti c’è il documentario sulla stagione. Da dove è partita l’idea?
L’idea mi è venuta guardando un documentario sulla Formula Uno, sport che mi appassiona, e così a fine stagione mostreremo tutto il team all’opera con questa serie televisiva.
Inoltre c’è sempre la volontà di far conoscere la squadra non solo alla città di Arezzo, ma a più persone possibili in tutta Italia, con la voglia di far emergere a dovere l’intero movimento calcio femminile. Sarà possibile vedere anche il dietro le quinte del calcio: verranno raccontate storie non solo di campo, ma anche di tutto ciò che accade nella vita delle nostre ragazze. Alle volte ho l’impressione vengano sottovalutati i sacrifici che quotidianamente tutte le ragazze devono affrontare.
Qual è il progetto che ruota attorno alla squadra?
Spero di riuscire a far salire la squadra nelle categorie superiori, ma per far ciò è ovvio che occorrono investimenti e risorse umane qualificate: dallo staff tecnico a quello sanitario (soprattutto adesso che siamo ancora in emergenza) con il medico sociale e la psicologa, fino ad arrivare a tutti i nostri collaboratori.
Un desiderio sarebbe quello di far avvicinare anche i tifosi al calcio femminile, un po’ come già esiste con l’Arezzo maschile.
In più in cantiere c’è la voglia di costruire un centro sportivo dedicato e vogliamo coinvolgere, almeno così speriamo, calciatrici di categorie superiori.