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Il gruppo “Valori e Impegno Civico Dario Rollo” denunciò mesi fa del forte aumento TARI deliberato da questa nuova amministrazione ed ora i cittadini, ricevendo i bollettini a casa, se ne sono accorti. Aumento delle tariffe e peggioramento del servizio rifiuti – affermano i consiglieri Dario Rollo e Lorenzo Peluso. Fanno sorridere le affermazioni lette in questi gironi dagli amministratori comunali di centrosinistra e anche dai rappresentanti di centrodestra, che affannosamente cercano di trovare una posizione che li escluda dalle proprie responsabilità. I primi scaricano la colpa allo Stato centrale per l’obbligatorietà del calcolo con il sistema Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) quando di fatto la formula funziona solo in presenza di società efficienti che riescono a ridurre i costi ottimizzando la gestione e creando economie di scala. I management delle società del gruppo Retiambiente invece, essendo esclusivamente espressione della politica, di fatto creano disavanzi ed inefficienze nei servizi. Inoltre l’assessore al bilancio di Cascina cerca di affermare che l’aumento è stato solo del 6%. Questa affermazione dell’esponente PD conferma innanzitutto l’aumento Tari e ridicolizza i cittadini. Come se questi ultimi non sapessero mettere a confronto i bollettini di quest’anno e quelli degli anni passati. Inoltre quando enfatizza gli “sconti” (destinati sempre agli stessi!) parla di una platea presunta di massimo 850 utenze. Forse dimentica che le utenze domestiche a Cascina sono circa 17.500. Ciò vuol dire che la quasi totalità dei cittadini cascinesi dovrà pagare bollette dal 15% al 30% in più rispetto allo scorso anno. Anche le affermazioni degli esponenti del centrodestra, con Lega in testa, fanno sorridere. Per anni, Rollo è stato uno dei pochi amministratori pubblici che ha sostenuto che l’assegnazione della gestione del servizio rifiuti all’unica società di Retiambiente SpA in tutto l’ambito della Toscana Costa avrebbe portato ad un peggioramento del servizio ed una estrema difficoltà nel controllo della gestione. Tant’è che a fine 2019, in considerazione che Retiambiente era ancora una società inattiva, da sindaco reggente ha proposto di uscire dalla società per avviare una gara di appalto per l’affidamento del servizio. E’ stata proprio Pisa, guidata dalla Lega, e principale azionista della società Retiambiente, a non aderire alla proposta. Inoltre il consiglio del capoluogo è stato uno dei primi comuni ad approvare, a grande maggioranza, le modifiche statutarie ed affidare il servizio a Retiambiente per i prossimi 15 anni. Un contratto di servizio che, a regime, varrà circa 4,5 miliardi di euro. Non ci meravigliamo però che all’interno della società si trovano nomi di professionisti molto vicini ad esponenti del partito leghista. La politica altisonante delle segreterie regionali, provinciali e comunali, quella degli equilibri e del politicamente corretto ha prevalso ancora una volta. Una politica autoreferenziale blindata da un meccanismo perverso congeniato decenni orsono dalla sinistra ed avallato da finti oppositori, che impedisce, di fatto, alle amministrazioni locali di avere voce in capitolo sulla gestione del servizio e sui costi degli stessi. Avevamo invitato tutti ad approfondire il piano industriale di Retiambiente e il piano straordinario rifiuti. Si sarebbero accorti che per Cascina e per i cascinesi sarebbe stato un “bagno di sangue”. E purtroppo lo sarà ancora in futuro – concludono Rollo e Peluso.