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L’Accademia dei Disuniti di Pisa riprende la sua attività di proposta culturale alla città, dopo la sosta forzata dovuta al lungo periodo pandemico ancora in corso. Venerdì 8 ottobre alle ore 16 presso l’Auditorium “G. Toniolo” di piazza Arcivescovado, la storica Accademia pisana, che nel 2020 ha celebrato i venticinque anni dalla sua rifondazione moderna, presenta una conferenza che si colloca nell’ambito delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Due i temi trattati, Anche Dante aveva un corpo e Dante e le donne, per due relatori d’eccezione: i Professori Francesco Mallegni e Michele Feo. «L’Accademia dei Disuniti riparte con lo stesso impegno di sempre – dichiara il Console,Comm. Ferdinando Ciampi – sperando con l’organizzazione di questo evento di fare una cosa bella per la città e dare così un segnale positivo anche da parte nostra. Il mio ringraziamento va ai due illustri professori che ci offriranno i loro interessantissimi interventi».
Francesco Mallegni, paleoantropologo noto a livello mondiale, Professore emerito dell’Università di Pisa, è autore di diversi libri e centinaia di pubblicazioni su riviste scientifiche italiane ed estere. Membro dell’Accademia dei Disuniti, nella sua quarantennale carriera ha ricostruito storie e volti di vari personaggi medievali studiandone le ossa, da San Ranieri a Santa Bona, da papa Gregorio VII al Conte Ugolino, fino appunto a Dante Alighieri. «Io non ho mai visto direttamente le ossa di Dante – precisa Mallegni – ma mi sono basato sul libro del Prof. Frassetto che nel 1921 vi fece una ricognizione, nonché su un calco del suo cranio, tramite il quale abbiamo ricostruito il volto. Da qui mi sono interessato a lui e in futuro scriverò un articolo su Dante dal punto di vista strettamente anatomico».
Michele Feo è stato per mezzo secolo docente di Filologia medievale e umanistica nelle Università di Pisa e di Firenze. Ha insegnato alla Scuola Normale Superiore ed è stato Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Francesco Petrarca. Ha fondato e diretto la rivista Quaderni petrarcheschi, ha presieduto la Commissione per l’edizione nazionale delle opere di Francesco Petrarca e il Comitato per le celebrazioni centenarie del 2004, e ha pubblicato svariati volumi tra cui nel 2019 il libro Cosa leggeva la Madonna?, ed. Polistampa. «Spesso i pisani se la sono presa con lui per la famosa invettiva – dichiara – ma non è vero che Dante ce l’avesse con Pisa. Anzi, la conosceva bene, la amava e la rispettava. A Pisa ci sono stati grandi dantisti, e già i primi manoscritti della Commedia, illustrati e bellissimi, furono proprio pisani. Quindi direi che un rifiuto verso di lui da parte della comunità cittadina non c’è mai stato. Per il mio intervento in questo convegno ho pensato a Dante e le donne in una maniera inedita, dando voce alle stesse donne di Dante, che rivendicano una loro identità e un’autonomia rispetto a lui».
La conferenza si terrà nel rispetto delle normative vigenti, con ingresso fino a esaurimento posti.