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Il giardino della biblioteca comunale “Uliano Martini” si avvia a essere recuperato.Un primo, importante, passo è stata la partecipazione del progetto redatto dagli uffici comunali al bando previsto dal Fondo Cultura, istituito dal Ministero della Cultura.Il progetto richiede un quantitativo di risorse pari a 450 mila euro e il Comune ha effettuato la richiesta per l’80% del totale, il massimo concedibile dall’avviso pubblico ministeriale: 360 mila euro.
“L’obiettivo è duplice – fa sapere la vicesindaca con delega alla cultura Lucia Scatena -: da un lato abbiamo la valorizzazione, la riqualificazione e la conservazione di un’area storica di pregio attualmente non utilizzata, dall’altro il potenziamento dell’offerta culturale della biblioteca comunale ‘Uliano Martini’. In questo senso, come amministrazione, abbiamo fatto tanto. Dal coinvolgimento della biblioteca nelle iniziative culturali del nostro comune, restituendole un ruolo centrale (anche durante i periodi di lockdown), fino all’ampliamento dell’offerta di libri per il prestito e la consultazione, arrivando infine alla rivitalizzazione dell’archivio della memoria, all’interno del Progetto Memoria, che abbiamo potenziato. Crediamo molto nel ruolo della cultura per l’uscita dalla crisi sociale accentuata dalla pandemia. Il giardino è una vera perla e il percorso verso il suo recupero è appena cominciato”.
“La rigenerazione urbana in questo caso va a braccetto con la cultura – commenta l’assessore al bilancio e alla progettazione e rigenerazione urbana Matteo Cecchelli -. Il giardino della biblioteca comunale è un luogo prezioso che merita la riscoperta da parte della comunità, magari con eventi e in generale con la semplice possibilità di poterne fruire. Quando affermiamo di voler recuperare il patrimonio comunale esistente ci riferiamo proprio a luoghi come il giardino della biblioteca, è un esempio perfetto e in linea con le nostre scelte politiche nella gestione del bilancio”.
“Un altro bene pubblico della frazione capoluogo inizia il proprio percorso di recupero – conclude il sindaco Sergio Di Maio -. Servirà pazienza, ma anche in questo caso la nostra intenzione è chiara: recupero e valorizzazione dell’esistente per restituirlo, migliorato, alla comunità. Il giardino della biblioteca deve tornare alla collettività e confidiamo che il finanziamento ministeriale arrivi”.
Cosa prevede il progetto.
Tre i punti in cui si divide il progetto di recupero (a cura degli uffici comunali).
Proposta culturaleLa biblioteca comunale, con il recupero del giardino e del suo accesso esterno, si configurerà sempre di più come una “piazza della cultura”, che si propone come alternativa ai tradizionali e abituali percorsi, e che può essere un crocevia di stimoli e offerte culturali, con una visione del servizio bibliotecario legata alla contemporaneità e alle dinamiche della vita quotidiana. Un forte ancoraggio alla cultura digitale e alla multimedialità, ma anche all’idea di interconnettere i diversi linguaggi della comunicazione e della creatività, proponendo ai cittadini un’idea di biblioteca non legata necessariamente alla lettura, al libro, allo studio, all’approfondimento; l’ambizione di rivolgersi a tutti, senza escludere nessuno: giovani, adulti e anziani, chi è mosso da una semplice curiosità e chi desidera invece avere una panoramica completa, affidabile e aggiornata sui diversi campi del sapere. La polifunzionalità della struttura, luogo deputato all’informazione e alla formazione, alla produzione culturale e all’uso del tempo libero, al benessere fisico e intellettuale e a tutto ciò che sarà possibile realizzare anche attraverso una progettazione partecipata delle attività. Quest’ampia gamma di offerta e di funzioni tende a modificare profondamente le modalità fruizione del servizio bibliotecario da parte dei cittadini e, conseguentemente, la percezione che essi avranno delle finalità e delle potenzialità del servizio stesso.
Lavori architettonici
Il progetto prevede il recupero conservativo delle pareti perimetrali, delle scale, dei parapetti interni all’area e dei muretti di contorno delle aiuole, delle pavimentazioni in pietra e degli elementi in ferro battuto. Nel complesso si tenderà a porre in essere un intervento conservativo non invasivo avente lo scopo di recuperare le strutture storiche esistenti garantendone la conservazione e permettendone la fruizione da parte del pubblico. Si procederà a utilizzare intonaci a base di calce, tinture di colorazioni neutre nel rispetto dell’identità dei luoghi e si recupereranno le parti lapidee danneggiate dal tempo.
Lavori floristici
Il progetto comprende anche il recupero delle aree a verde del giardino. È prevista infatti la piantumazione di essenze vegetali tipiche dei giardini di questa tipologia, con lo scopo di ricreare l’originaria conformazione del luogo.
Cos’è il Fondo Cultura.
È uno strumento messo in campo dal Ministero della Cultura con il supporto tecnico di Cassa Depositi e Prestiti per sostenere, attraverso il cofinanziamento pubblico-privato, investimenti e altri interventi per la tutela, la conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale del Paese. Gli interventi dovranno riguardare nuove realizzazioni e non progetti già avviati o già finanziati ad altro titolo dal Ministero della Cultura e dovranno essere effettuati esclusivamente in Italia e ultimati entro tre anni dall’ammissione al beneficio. Per la realizzazione di questi lavori potrà essere riconosciuto un finanziamento fino all’80% dei costi previsti, con una soglia minima di 100 mila e non superiore a 1 milione di euro. La rimanente parte del 20% sarà cofinanziata dal privato, in forma singola o associata. I fondi saranno riconosciuti in ordine di graduatoria fino a esaurimento delle risorse.