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Un grido di allarme per l’aumento dell’abbandono della superficie boschiva in Toscana – che occupa oltre il 50% del territorio – e che comporta alti rischi di incendio e dissesto idrogeologico. E’ quanto denunciato oggi nel corso del convegno promosso da Confagricoltura Toscana, dal titolo ‘La salvaguardia delle foreste di fronte ai cambiamenti climatici’ che si è svolto nello Spazio istituzionale associativo G20 Agrinsieme in piazza della Repubblica a Firenze nell’ambito del G20 dell’agricoltura. Tra i partecipanti Stefania Saccardi, vicepresidente Giunta Regionale Toscana e assessore all’agricoltura, Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Scaltritti, vicepresidente sezione coltivazioni legnose, Sandro Pieroni, dirigente settore forestale della Regione Toscana, Giovanni Ciniero, Consorzio forestale Villa Basilica.
Per risolvere il problema dell’abbandono boschivo, questa la richiesta fatta da Confagricoltura, servono più risorse per le attività agricole e quelle di valorizzazione del territorio. “Chiediamo che la Regione faccia pressione affinché sia riconosciuto nel Pnrr un finanziamento adeguato per sostenere le attività boschive che sono elemento fondamentale per trovare l’equilibrio tra le emissioni di gas serra e il fabbisogno di ossigeno – ha detto il presidente Neri –. I temi della sostenibilità ambientale e della sicurezza sono sempre più cruciali, pertanto, a nostro avviso, serve un intervento nazionale oltre che regionale per raggiungere gli obiettivi di messa in sicurezza”.
A fare il punto sullo stato di salute del territorio toscano è stato il vicepresidente della sezione coltivazioni legnose di Confagricoltura Toscana, Marco Scaltritti. “Lo stato del settore forestale in Toscana non è buono – ha esordito -, il mercato della filiera è in crescita, c’è richiesta, ma il rapporto con le istituzioni sul sostegno di cui necessita il settore invece è marginale. La Toscana ha 1,25 milioni di ettari di superficie forestale, pari a oltre il 53% del territorio della Toscana, ed è cresciuta del 5,8% negli ultimi dieci anni. La superficie forestale aumentando ha sottratto terreno agricolo, ormai è bosco incolto, quindi, meno resiliente in caso di incendi e a più alto rischio dal punto di vista idrogeologico. E’ necessario semplificare le procedure autorizzative per le attività di valorizzazione del bosco e dare un maggior sostegno ad agricoltori e aziende. L’obiettivo che ci siamo posti – ha concluso Scaltritti – è di mantenere un livello di finanziamento al settore agricolo intorno al 15% di tutte le risorse del Psr e attualmente siamo al di sotto di questa soglia”.
Rassicurazioni agli agricoltori sono arrivate da Sandro Pieroni, dirigente settore forestale della Regione Toscana, per il quale “lo stanziamento delle risorse per intervenire in via preventiva sono prioritarie, lo confermano i vasti incendi che abbiamo visto nelle regioni del sud Italia. In Toscana abbiamo un’organizzazione molto efficiente per quanto riguarda il contrasto agli eventi calamitosi. Nonostante si registrino molti eventi, oltre i 500 l’anno di media, siamo in grado di mantenerli su una superficie limitata. Siamo la Regione d’Italia con la migliore performance da questo punto di vista. La lotta attiva – ha aggiunto – funziona bene, ma è chiaro che serve lavorare di più sulla prevenzione per imprimere un vero cambio di passo e, prima di tutto, servono risorse da investire. Negli ultimi sei anni, dal 2016 ad oggi, la Regione Toscana ha investito circa 135 milioni di euro di fondi strutturali nel settore forestale, di cui quasi la metà nella prevenzione. Ci auguriamo che queste risorse europee non diminuiscano, ma anzi, che ci sia qualcosa in più per affrontare meglio la tematica della prevenzione”