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“L’unica certezza che abbiamo in questo momento purtroppo è l’incertezza”. Con questa premessa il referente per le Agenzie di viaggio di Confcommercio Provincia di Pisa Maurizio Nardi lancia l’allarme sulla situazione del turismo organizzato sul territorio pisano. “Le prospettive sono tutt’altro che rosee, e le dichiarazioni del ministro del Turismo Garavaglia, che ha parlato di un’estate vicina ai livelli di quella del 2019, l’ultima prima del Covid, non corrispondono al vero”, “Quando parliamo di turismo” precisa Nardi “dobbiamo fare una distinzione tra incoming, cioè il turismo interno, e outgoing, che riguarda le persone che si spostano all’estero. Agenzie di viaggio e tour operator hanno proprio nell’outgoing il proprio core business, e rispetto all’estate del 2019 la verità è che abbiamo fatturato appena il 20%, e in alcuni casi anche meno. Il turismo organizzato è al collasso a Pisa e provincia, così come sull’intero territorio nazionale”. Per il referente delle Agenzie di viaggio è necessaria “una strategia che ci permetta di lavorare con una prospettiva, quello che è mancato per questa stagione estiva, dove l’incertezza normativa ha condizionato la programmazione delle vacanze, e l’obbligo del Green pass introdotto nel bel mezzo dell’estate ha creato ancor più confusione. Il Ministero del Turismo, ma anche quello della Salute, dovrebbero invece incentivare l’apertura di corridoi turistici Covid free e definiti da protocolli sanitari. Non capiamo perché non sia possibile organizzare voli riservati ai possessori di Green pass o con tampone negativo, come già stanno facendo altri Paesi”. “Nel turismo organizzato la programmazione è tutto, servono urgentemente regole certe che permettano ad agenzie di viaggio e tour operator di lavorare da subito e in vista della stagione invernale” ribadisce il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Il settore è in assoluto tra i più colpiti dagli effetti della pandemia e da ormai quasi due anni naviga a vista. I contributi hanno dato soltanto un po’ di ossigeno agli operatori, che ad oggi, senza una vera ripresa dei flussi turistici e una strategia definita, vedono sempre più scuro il loro futuro”.