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Marco Del Monaco, studente venticinquenne di Pisa affetto da paralisi cerebrale infantile, che ha limitato gravemente la sua capacità di movimento e di espressione verbale, ha conseguito la laurea triennale in Discipline dello spettacolo e della comunicazione discutendo, lunedì 12 luglio al Polo della Memoria, una tesi dal titolo “Il punto di ripresa sitting”. Alla presenza del rettore Paolo Mancarella e del delegato per la Disabilità e studenti/personale Dsa, Luca Fanucci, lo studente si è laureato con la tutor Sandra Lischi e davanti a una Commissione composta dalla stessa professoressa Lischi e dai professori Maurizio Ambrosini, Elena Marcheschi, Chiara Tognolotti e Giacomo Turbanti, ottenendo la votazione di 110 e lode.
Marco Del Monaco è giunto alla conclusione del suo percorso di studio dopo aver frequentato nell’ultimo anno i laboratori di Ripresa e Montaggio video, che si sono svolti in presenza e che prevedono anche prove pratiche e piccole realizzazioni finali. Ha quindi scelto, fra le varie tipologie possibili, la tesi che prevede un lavoro multimediale accompagnato da una relazione scritta.
Seguito nel suo percorso anche da tutor dell’Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità (USID), Del Monaco ha raccontato in un video la propria esperienza di estrema sensibilità alle condizioni meteo: un “mal di tempo”, come lo ha definito lui stesso, che è riuscito a rendere tramite effetti di colore, elaborazioni dell’immagine e metamorfosi che ben tratteggiano l’idea dei mutamenti di umore e del malessere psicofisico della “meteoropatia”. Il punto di vista è dichiarato fin dal titolo della tesi: quello della posizione seduta, poiché lo studente è costretto sulla sedia a rotelle.
Il lavoro, della durata di dieci minuti circa, si richiama alle ricerche poetiche e linguistiche di Gianni Toti, scrittore e regista, uno dei più importanti videoartisti a livello internazionale, creatore di universi visionari ed evocativi.
Lo studente ha unito le competenze acquisite nei laboratori pratici ad altre conoscenze assimilate nel corso degli studi, arrivando a costruire un lavoro ricco di notazioni, spunti anche autoironici, elementi di un’autobiografia del sentire e dello sguardo, e aiutandosi con la “Comunicazione Aumentativa Alternativa”, un linguaggio che usa rinforzi iconici per coadiuvare le persone con limitazioni e difficoltà nell’espressione orale. La relazione scritta ha spiegato e commentato le scelte tecniche ed espressive e presentato un diario di lavoro che attesta sia le difficoltà che la grande determinazione del giovane realizzatore.
“Io, la mia famiglia e i miei educatori – ha dichiarato il neolaureato – vorremmo ringraziare l’USID, i tutor, i docenti e le docenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, perché hanno praticato ascolto, accoglienza e rispetto della diversità, rendendo possibile la pratica di differenti forme di comunicazione. Tutto ciò mi ha permesso di raggiungere questo traguardo. Percorrere insieme a loro questo cammino è stata una esperienza formativa importantissima e insieme uno sprone a continuare nella direzione del superamento di stereotipi e pregiudizi, per una società realmente inclusiva”.